Durante la pandemia il telelavoro e altre forme di impiego mobili erano molto gettonate, e lo sono ancora: nel 2022 hanno interessato almeno saltuariamente il 46% dei dipendenti, solo 2 punti percentuali in meno di un analogo sondaggio risalente al 2020, ma 8 punti in più del 2016. A salire fortemente è la quota di coloro che lavorano molto spesso o quasi esclusivamente nelle nuove modalità “smart”: erano il 10% nel 2016, sono saliti al 23% nel 2020 (picco del coronavirus) e si mantengono al 21% nel 2022, emerge da uno studio, pubblicato oggi, realizzato dalla FHNW, la scuola universitaria professionale della Svizzera nord-occidentale, su mandato di Work Smart Initiative, una rete a cui partecipano diverse aziende. Dall’analisi emerge che il lavoro mobile è più diffuso nelle grandi società che nelle piccole e medie imprese (53% a 40% almeno saltuariamente), nonché fra gli uomini più che fra le donne (51% a 39%).
Il telelavoro è ancora molto diffuso

Lo scorso anno il 46% dei dipendenti ha ancora potuto lavorare da casa. In aumento anche chi lavora solo in modalità “smart”: dal 10% nel 2016 al 21% lo scorso anno.
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