L’Emilia Romagna ha chiesto lo stato di emergenza nazionale dopo che le forti piogge hanno causato gravi inondazioni soprattutto nel’area a cavallo delle province di Bologna e Ravenna. Due persone hanno perso la vita e centinaia sono gli sfollati. Si parla addirittura di 5 mila persona a rischio di evacuazione. Il ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, ha intanto firmato lo stato di mobilitazione nazionale richiesto dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che consente di attivare tutte le risorse disponibili della protezione civile nazionale.
La pioggia ha causato danni enormi, tra cui diverse frane. La regione è stata inondata da una quantità di precipitazioni che non ha precedenti, gonfiando fino alla tracimazione i fiumi in pianura e provocato frane e smottamenti in montagna e in collina.
Dopo mesi di siccità, martedì scorso, un’ondata di violenti temporali, che non ha precedenti, ha devastato interi paesi. In 36 ore sono caduti più di 140 millimetri d’acqua, un quinto del totale della quantità d’acqua che cade in un anno.
Secondo gli esperti l’alluvione difficilmente riuscirà a tradursi in una riserva d’acqua tale da compensare i danni finora prodotti dalle scarse precipitazioni. Per compensare la carenza accumulata nel tempo dovrebbe piovere moltissimo, ma anche così la situazione non sarebbe recuperabile entro l’estate.
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