Italiani all’estero Bancomat dei Governi

Da oggi al 23 giugno 2023 si terrà presso la Sala Conferenze Internazionali della Farnesina l’Assemblea di insediamento del nuovo CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero). Il Ministro degli Esteri e Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani interverrà all’Assemblea Plenaria del CGIE solo alla chiusura dei lavori. L’assemblea è stata aperta dal Sottosegretario On. Giorgio Silli.

Il Consiglio Generale degli Italiani all’estero è per legge l’organo consultivo del Governo e del Parlamento. Se, prendiamo ad esempio, questi ultimi 18 mesi, nonostante che i grandi temi prepotentemente siano venuti al pettine, la Farnesina non ne ha risolto uno. L’unica cosa che si é premunito di fare é tagliare i fondi al mondo dell’emigrazione. Il Ministro Antonio Tajani quando va all’estero incontra la comunità é solerte nel dire che “come italiani all’estero siamo una risorsa”. Ci credo bene, perché quando hanno bisogno di fare cassa, dove tagliano? Sui capitoli degli italiani all’estero oppure aggiungono imposte che, sempre come italiani all’estero, siamo tenuti a pagare. É vero, siamo una risorsa perché siamo il bancomat dei Governi e dei Ministri che, negli ultimi 30 anni. si sono alternati. Eravamo convinti che, in oltre 30 anni di vita di Comites e CGIE e con l’aggiunta del voto all’estero, che le cose sarebbero migliorate. Credo che é sotto gli occhi di tutti, non soltanto i miei, che abbiamo perso anche le conquiste fatte prima dell’avvento di questi organismi. Più che qualcuno ha dato segnali di volersi adoperare, ma senza risultati dal momento che è tutto nelle mani dei Ministri che, di qualsiasi parte politica, hanno sempre remato contro. Secondo la legge il CGIE, tra le molteplici funzioni, si propone di promuovere e agevolare lo sviluppo delle condizioni di vita delle comunità italiane all’estero e rafforzare il collegamento con la madre Patria. Oltre che a promuovere ed assicurare la più efficace tutela dei diritti degli italiani fuori dall’Italia deve adoperarsi per mantenere l’idendità culturale e linguistica delle nuove generazioni di italiani all’estero. Non posso non pensare che queste siano “BALLE”. Per non farla troppo lunga, vediamo,ad esempio, i servizi consolari che sono ridotti all’osso e non si vuole trovare la soluzione al problema nonostante la semplicità del caso. Personalmente farei un monumento agli impiegati attuali, che si adoperano al servizio della collettività, nonostante le difficoltà. Per quanto riguarda il mantenimento dell’identità culturale e linguistica possiamo soltanto assistere alla politica dei tagli ai corsi di Lingua e Cultura Italiana nel mondo e molti sono costretti a chiudere i corsi. Spero, visto che la speranza é sempre l’ultima a morire, che il nuovo CGIE, sia attento ai tanti problemi e vicino ai Comites che, a loro volta, si sono visti ridurre drasticamente i fondi. Spero che il CGIE sostenga le proposte dei Parlamentari (di coloro che le fanno!), prima che vi sia una rivolta generale. Rivolgo un appello a tutti gli eletti nel CGIE: non coltivate il vostro orticello ma quello di milioni di italiani all’estero. In questi ultimo tempi ci sentiamo orfani di tutto!

Ticchio Giuseppe Eletto nel Comites di Zurigo e Presidente della Federazione Lucana in Svizzera.

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