“L’Italia è un Paese con un alto livello di capitale umano e capacità, dove è possibile fare impresa e costruire progetti per il presente e il futuro”: lo ha detto Giulio Bonazzi, amministratore delegato di Aquafil, in conversazione con John Lloyd, firma del Financial Times, durante il terzo incontro della serie “Triple I“, tenutosi venerdì nella sede dell’Ambasciata italiana a Londra.
La rassegna di conferenze dedicata agli “Italian Imaginative Innovators” e promossa dall’ambasciatore, Pasquale Terracciano, ha già visto la partecipazione di importanti figure del mondo degli affari italiano, come l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, e il presidente di Seda Group, Antonio D’Amato, con lo scopo di promuovere l’imprenditoria italiana davanti a una platea di operatori della City, giornalisti finanziari e investitori.
Aquafil è una società con sede ad Arco, in provincia di Trento, presente con sedici impianti in otto Paesi. Nata negli anni Sessanta del Novecento come azienda familiare, oggi è uno dei principali attori dell’industria delle fibre, prodotte soprattutto a partire da materiale di scarto e di riciclo.
Venerdì a Londra l’ambasciatore Terracciano ha, nel suo saluto introduttivo, messo l’accento sul valore della sostenibilità ambientale, divenuta caratteristica ancor più centrale per il mondo produttivo a seguito della conferenza COP21 di Parigi del dicembre 2015.
“Lo spirito imprenditoriale proprio di Aquafil e del suo amministratore delegato Giulio Bonazzi, fondato sulla perseveranza, la resilienza e la capacità di reinventarsi in caso di difficoltà, è ciò di cui hanno bisogno, in questo momento complesso, l’Italia e l’Europa, specialmente dopo il voto del referendum del 23 giugno nel Regno Unito”, ha concluso il capo della missione diplomatica italiana a Londra.
(aise)
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