Presentata tre anni fa – 28 maggio 2013 – la proposta di legge “Istituzione del Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all’estero” del deputato Pd Marco Fedi è stata assegnata ieri alle Commissioni riunite Affari esteri e Cultura della Camera.
Sottoscritta da molti deputati, tra cui gli eletti all’estero del Pd – Farina, la Marca, Garavini e Porta – Caruso (Icp) e Nissoli (Ds-cd), il testo dovrà essere sottoposto ai pareri delle Commissioni Affari Costituzionali, BIlancio, Attività Produttive, Lavoro, Politiche Ue e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Citata la “fuga dei cervelli” e il lavoro dei ricercatori italiani all’estero, Fedi spiegava nella premessa che lo scopo della proposta di legge è “quello di valorizzare la grande articolazione e le qualità che contraddistinguono la presenza italiana nel mondo, sia come risultato dei processi d’integrazione realizzati dall’emigrazione storica – anche se con esiti differenziati – sia come apporto derivante dalle nuove forme di mobilità. Queste ultime, in un contesto globale, hanno consentito di costituire un autentico patrimonio di intelligenze e di professionalità. Non considerarlo in modo unitario, non valorizzarlo e non investire in questo patrimonio sarebbe un errore strategico prima che politico, destinato a pesare sull’estensione e sulla qualità delle prospettive di internazionalizzazione dell’Italia”.
Quindi, “per fare in modo che le potenzialità di questa presenza si trasformino da fattore di perdita in opportunità, si è ritenuto di proporre l’istituzione di un organismo che abbia competenze specifiche in materia: il Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all’estero” composto “dai Ministri e dai direttori generali competenti in materia del Ministero degli affari esteri e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. A presiederlo sarà il Ministro degli affari esteri”.
Tra i compiti del Comitato anche quello di “provvedere a realizzare una realistica mappatura della presenza dei ricercatori italiani che sono all’estero per lavoro o per formazione”, anche perché “un più preciso quadro di riferimento potrà essere utile per programmare e per realizzare accordi multilaterali e bilaterali volti a favorire e a moltiplicare programmi di scambio di collaborazione tra università e istituti di ricerca”.
Il testo si compone di quattro articoli.
“Art. 1. (Istituzione del Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all’estero).
1. È istituito presso il Ministero degli affari esteri, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, il Comitato internazionale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all’estero, di seguito denominato «Comitato».
Art. 2. (Presidente e componenti del Comitato).
1. Il Comitato è presieduto dal Ministro degli affari esteri.
2. Il Comitato, oltre al presidente, è composto dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dal direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca e dal direttore generale per le strategie e lo sviluppo dell’internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica delle rispettive direzioni generali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nonché dal direttore generale per la promozione del sistema Paese della rispettiva direzione generale del Ministero degli affari esteri.
3. Qualora le direzioni generali di cui al comma 2 siano soppresse, i direttori generali che hanno acquisito le medesime competenze di tali direzioni sono nominati componenti del Comitato.
4. I Ministri degli affari esteri e dell’istruzione, dell’università e della ricerca possono delegare il loro ruolo, rispettivamente, di presidente e di componente del Comitato ad un vice Ministro o a un Sottosegretario di Stato.
5. Alle riunioni del Comitato è invitato in modo permanente il presidente del Consiglio dei ricercatori italiani all’estero, istituito ai sensi dell’articolo 4, comma 2.
6. Alle riunioni del Comitato, in base agli argomenti da trattare, possono essere invitati altri Ministri, nonché esponenti del sistema delle autonomie, rappresentativi dei diversi livelli di governo.
7. Le funzioni di segretario del Comitato sono esercitate dal segretario generale del Ministero degli affari esteri.
Art. 3. (Segreteria del Comitato).
1. Il segretario del Comitato si avvale di un’apposita segreteria, composta da non più di tre unità di personale, costituita nell’ambito dell’ufficio del segretario generale del Ministero degli affari esteri.
Art. 4. (Compiti e funzioni del Comitato).
1. Il Comitato svolge funzioni di indirizzo, di coordinamento e di monitoraggio sullo stato della ricerca universitaria e scientifica italiana all’estero. Nell’esercizio di tali compiti il Comitato provvede ad attuare iniziative per:
a) realizzare e mantenere costantemente aggiornata, attraverso l’impiego dei terminali diplomatico-consolari del Ministero degli affari esteri, una mappatura dei docenti universitari e dei ricercatori italiani residenti all’estero per ragioni di lavoro o di formazione, classificandoli in modo da individuare per ogni singolo studioso: la collocazione geografica; l’impiego professionale e accademico; il settore di specializzazione; la catalogazione dettagliata di eventuali pubblicazioni, brevetti e interventi realizzati; altri dati specifici e caratterizzanti l’attività svolta all’estero; i recapiti e i contatti;
b) realizzare e mantenere costantemente operante un sistema di comunicazione e interscambio delle università e dei centri di ricerca italiani con i soggetti interessati dalla mappatura di cui alla lettera a) e con i loro rispettivi luoghi di impiego e di studio all’estero;
c) promuovere eventi pubblici e pubblicazioni che recuperino, mantengano e rafforzino il legame tra i docenti e i ricercatori italiani all’estero e l’Italia;
d) sostenere le collaborazioni esistenti e integrarle, qualora ne sorgano i presupposti, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca da parte di istituzioni italiane e straniere operanti nel campo della ricerca scientifica;
e) incrementare il numero dei corsi universitari di dottorato in collaborazione internazionale;
f) ridefinire gli accordi multilaterali e bilaterali già esistenti in materia di ricerca scientifica e di collaborazione e interscambio tra università e istituti di ricerca italiana e stranieri e promuovere l’istituzione di nuovi accordi;
g) razionalizzare il sistema del riconoscimento delle qualifiche e dei titoli di studio e professioni posseduti o conseguiti all’estero;
h) promuovere iniziative per favorire e per incentivare i rientri temporanei dei ricercatori italiani all’estero che ne fanno richiesta.
2. Il Comitato istituisce il Consiglio dei ricercatori italiani all’estero, organismo consultivo permanente, che è disciplinato mediante un’apposita delibera del medesimo Comitato.
3. Il Comitato, sentito il Consiglio dei ricercatori italiani all’estero, predispone, entro il 31 marzo di ogni anno, un piano di azione per l’anno successivo per il perseguimento degli obiettivi del Governo in materia di promozione e di coordinamento della ricerca italiana all’estero, individuando per ciascun obiettivo il soggetto o i soggetti responsabili per il suo conseguimento. Il piano è approvato dal Consiglio dei ministri ed è trasmesso alle Camere.
4. Il Comitato coordina l’attività di realizzazione degli obiettivi del piano di azione di cui al comma 3 da parte dei singoli responsabili, assicurando la coerenza delle varie iniziative, e verifica periodicamente, in collaborazione con il Consiglio dei ricercatori italiani all’estero, il loro stato di attuazione, che è reso pubblico ogni sei mesi.
5. Al Comitato sono sottoposte, per un esame preventivo all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, le iniziative normative con prevalente finalità di sviluppo dell’attività di ricerca universitaria e scientifica”.
(aise)
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