Intervista al Console Generale a Buenos Aires

Il Console Generale Riccardo Smimmo concede un’intervista dai toni informali al direttore del giornale “L’Italiano”.

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di Tullio Zembo per “L’italiano.it

Volevo fare un’intervista al Console Generale Riccardo Smimmo e invece mi sono trovato a fare una chiacchierata fra amici. D’altronde sono già sei mesi che Smimmo si è insediato all’ottavo piano della sede di via Reconquista e in questo lasso di tempo ci siamo incrociati più volte.
“Ero arrivato da pochi giorni quando partecipai alla presentazione della Settimana della Cucina Italiana, fu la mia prima visita esterna”, mi dice e non posso negare che mi fa particolarmente piacere essendo il co-organizzatore dell’evento, assieme all’amico Pietro Sorba.
Comunque gli faccio notare che da allora non si è certo risparmiato, come testimoniano anche tante fotografie sui social è stato a tante iniziative della comunità: “Sì, lo faccio perché penso che sia una parte importante dell’attività di un Console Generale, ma confesso che lo faccio anche con grande piacere”.
Lodevole. Gli confido la mia impressione che l’Italia, che lui rappresenta qui, non abbia molta attenzione per gli italiani all’estero. Non mi aspetto certo che mi dia ragione e infatti mi risponde, come il suo ruolo d’altronde gli impone: “In realtà credo che sia più una sensazione, che rispetto, piuttosto che il reale stato dei fatti. È tutto relativo, io credo piuttosto che l’Italia sia tra quei Paesi che maggiore considerazione ha per i propri concittadini all’estero. Ora non voglio tirare in ballo la solita legge del voto degli italiani all’estero, però ci sono ancora Paesi importanti che non consentono ai loro cittadini di votare. Guardi, io faccio parte di un Ministero che ha una Direzione generale, quella degli Italiani all’Estero, che lavora moltissimo, in continuo contatto con tutta la rete diplomatico-consolare, proprio per seguire i connazionali in ogni parte del mondo”.
Prima di venire a Buenos Aires era Consigliere presso l’Ambasciata d’Italia a Beirut. Figuriamoci se mi lascio scappare l’occasione di parlare con lui di quel Libano dove ho servito come militare nella missione italiana una trentina d’anni fa.
“Beirut ed il Libano sono una realtà di grandissimo interesse per chi fa il mio mestiere. Il Libano è, se vogliamo, una riproduzione in scala de tutte le problematiche del Medio Oriente e questo lo rende un Paese unico, un Paese al quale sono molto affezionato, dove ho lasciato molti amici”.
E ora eccoci a Buenos Aires. “L’Argentina, Buenos Aires, è una realtà più lontana geograficamente ma forse più vicina culturalmente all’Italia. Una realtà oserei dire di tipo europeo anche da un punto di vista dell’immagine, una città che è meravigliosa e che io e la mia famiglia stiamo scoprendo giorno dopo giorno. Certo, è una realtà ben differente da quella di Beirut, però come siamo stati bene a Beirut, stiamo bene a Buenos Aires”.
Però ora si trova a dirigere un Consolato con più italiani che a Bologna senza avere neppure lontanamente la struttura amministrativa del Comune di Bologna. “Questa è una delle battaglie che conduciamo quotidianamente: cercare di fare capire che noi abbiamo un Consolato che lavora sicuramente bene in considerazione delle risorse a disposizione. Considerato anche i numeri di cittadini delle due Agenzie Consolari di Lomas e di Moron “amministriamo” circa 400.000 connazionali. Devo comunque dire che con questi connazionali non abbiamo grosse difficoltà, nel senso che la tempistica per il rilasci ed i rinnovi dei passaporti è una tempistica con solo qualche ritardo fisiologico”.
Però qualche difficoltà con gli appuntamenti per le pratiche di cittadinanza c’è. “In effetti, non lo posso certo negare, nonostante il sistema di prenotazione sul portale del Consolato sia passato da appuntamenti annuali ad appuntamenti mensili, il che significa dodici possibilità all’anno anziché una sola. Il fatto è che le richieste sono molto più numerose delle pratiche che possiamo evadere e gli appuntamenti mensili vengono esauriti molto velocemente. Oggi, ad esempio, abbiamo aperto per il mese di marzo e in 10 minuti sono “andati via” i 300 appuntamenti possibili”.
Si potrà passare alla prenotazione quotidiana di appuntamenti? “La nostra idea è proprio questa. Per i primi mesi del 2016 è già un passo in avanti questo esperimento mensile. Spero entro la fine dell’anno, ma forse anche entro la seconda parte dell’anno, di aprire quotidianamente, un po’ come per i passaporti. Così, al di là delle difficoltà, per lo meno la gente saprà che tutti i giorni ad una certa ora il portale si apre ed a quel punto è anche questione di un po’ di fortuna. Ma se non si riesce un giorno, si può ritentare il giorno dopo”.
Come sa noi del quotidiano L’Italiano siamo sempre attenti a questioni che vanno al di là del lavoro giornalistico e lo facciamo naturalmente con l’aiuto dell’Ambasciata e la disponibilità dell’ambasciatore Teresa Castaldo. Quest’anno per la quarta volta organizzeremo la Settimana della Cucina Italiana con Pietro Sorba che ne è l’alma mater e, sempre per la quarta volta, porteremo nuovi “eccellenti” personalità della società argentina di origine italiana ad un più stretto rapporto con l’Italia e l’italianità con il Premio all’Eccellenza dell’Italianità. In cantiere abbiamo anche altri eventi, come una mostra d’arte… Insomma, il nostro entusiasmo ed il nostro spirito di servizio sono immutati e contiamo che non venga a mancarci l’appoggio istituzionale suo e dell’ambasciatore.
“Come diceva giustamente abbiamo la fortuna di avere un ambasciatore che ha a cuore il Sistema Italia, inteso proprio in senso generale, e che dà molta importanza non solo alla collaborazione ed alle sinergie tra le istituzioni, ma anche con tutti gli organismi che in Argentina si muovono per valorizzare l’Italia in tutte le sue sfaccettature e per valorizzare il rapporto fra Italia ed Argentina. So che voi de L’Italiano fate da anni un ottimo lavoro e mi fa piacere sentire da lei che questi eventi si rinnoveranno anche quest’anno. Contate pure sulla disponibilità mia personale e del Consolato: siamo pronti a collaborare e a dare una mano”.
La grande novità è il nuovo governo con a capo il presidente “italiano” Mauricio Macri. “Noi naturalmente siamo un po’ testimoni esterni di questo cambiamento politico. È evidente che i segnali di maggiore apertura, sia commerciale o di qualsiasi altra natura, non possono che essere considerati un aspetto positivo dato i rapporti tra l’Italia e l’Argentina”.
Ci beviamo un caffè, sempre buono in Consolato: un espresso italiano come si deve.

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