Ieri, 18 aprile, nel suo secondo giorno in Polonia, Sergio Mattarella ha visitato Auschwitz e ha ricordato la complicità del regime fascista durante l’Olocausto.
Sergio Mattarella ha definito Auschwitz “un luogo di morte, un gigantesco cimitero senza tombe”. “Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che hanno avvelenato la stagione degli anni ’30 con la furia dell’invasione disumana dell’Ucraina da parte della Russia, la memoria dell’Olocausto rimane un eterno monito a cui non ci si può sottrarre”.
“La memoria – ha sottolineato – è dimensione di impegno. È la dimostrazione che, contro i segni premonitori dell’oblio, prevale la memoria. Per affermarre l’orgoglio di voler essere umani. Per ribadire “mai più”.
“Già il solo studiarlo (e l’ho fatto per tantissimo tempo), è impressionante, ma vederlo con i miei occhi è un’altra storia. È straziante leggere e guardare le testimonianze nei video, ma vederlo è un’altra cosa che dà la misura dell’inimmaginabile”, ha aggiunto il Capo dello Stato.
“Siamo qui oggi – ha detto Mattarella – per rendere omaggio e ricordare i milioni di cittadini trucidati da un regime sanguinario come quello nazista, i quali, con la complicità dei regimi fascisti europei, dopo aver consegnato ai carnefici i propri compatrioti, hanno commesso un crimine atroce contro l’umanità. Un crimine che non può essere dimenticato né perdonato.”
Durante la sua visita, il Presidente della Repubblica è stato accompagnato da due sorelle italiane sopravvissute al campo di Birkenau, Tatiana e Andra Bucci, tra le poche testimoni ancora in vita degli orrori dell’Olocausto.
Nel suo intervento, Mattarella ha poi ribadito che “odio, pregiudizio, razzismo, estremismo e indifferenza, delirio e volontà di potenza sono in agguato. Sfidano e sfidano costantemente la coscienza delle persone e dei popoli”.
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