Spesso la si considera poco, in altri casi, addirittura, c’è chi la banalizza, ma l’emicrania è una malattia seria sulla quale, al contrario, è necessario fare una buona dose di sensibilizzazione. È infatti importante diffondere la conoscenza di una patologia “invisibile” molto invalidante, in grado di incidere in maniera fortemente negativa sulla qualità della vita dei pazienti. Ancora più importante, in questo senso, è la possibilità di una diagnosi precoce al fine di riconoscere l’insorgenza della malattia fin dai primi sintomi e predisporre una terapia adeguata e tempestiva, ovvero il modo migliore per contrastare questo disturbo. L’emicrania, come noto, fa parte del campo delle malattie neurologiche, vale a dire quelle patologie che rappresentano circa il 10% di tutte le malattie. Entrando ancora più nello specifico, tra queste malattie l’emicrania è una delle condizioni più frequenti: colpisce circa il 12% degli adulti in tutto il mondo con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è la terza malattia più frequente e la seconda più disabilitante. Giusto per sottolinearlo quando qualcuno dice “Ma dai, è solo un banale mal di testa”. Quando l’emicrania si presenta in modo ripetitivo, frequente e con intensità elevata, come accade nelle sindromi cefalalgiche più frequenti, tra cui la cefalea tensiva, cefalea a grappolo e la cefalea da abuso di farmaci analgesici, le conseguenze per la persona che ne soffre sono considerevoli. Ecco, quindi, l’importanza di screening e di controlli specifici, per comprendere, assieme all’aiuto di un medico, come curare la propria emicrania.
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