Nils Liedholme e la memoria lieve del calcio

L’eccezionale percorso umano e sportivo dell’allenatore che ha contribuito a scrivere le pagine più belle della storia di Milan e Roma

Una nuova edizione aggiornata per Interno4 edizioni – è frutto di lunghe conversazioni di Sebastiano Catte con il maestro svedese negli ultimi anni della sua vita, in cui vengono rievocate le tappe più significative della sua prestigiosa carriera di calciatore e di allenatore. Dalle sue prime esperienze calcistiche in Svezia (con cui ha conquistato la medaglia d’oro olimpica e il secondo posto ai mondiali del 1958 dietro al Brasile di Pelè) alle epiche sfide del Milan degli anni Cinquanta (quello del Gre-No-Li e di Schiaffino); dal Milan di Rivera a quello di Baresi, Maldini e di Ancelotti e alla Roma dello storico scudetto del 1983, simboleggiato anche dalle figure di Di Bartolomei, Conti e Falcao. Il libro contiene anche interviste esclusive ad allievi e compagni di strada del “Barone” (così era soprannominato per la sua eleganza e signorilità in campo e fuori), tra cui Gianni Rivera, Paulo Roberto Falcao, Antonio Ghirelli, Cesare Maldini, Bruno Conti, Roberto Scarnecchia e suo figlio Carlo.

Nils Liedholm del calcio è stato – a giudizio pressoché unanime – uno dei più grandi maestri di ogni epoca. Un titolo conquistato anche in virtù di un carisma e una personalità ricchissima di doti umane apparentemente semplici, eppure rare, quali la lealtà, la gentilezza, la saggezza di chi considera effimere gran parte delle passioni umane. Quel particolare tipo di saggezza che – consolidatasi grazie all’esperienza – consente di evitare di prendere troppo sul serio noi e gli altri e lascia quindi ampio spazio allo humour e al paradosso. Qualità non banali, in un mondo in cui ancora oggi si stenta a credere che sia possibile ottenere risultati eccellenti non abdicando rispetto ai valori più autentici dello sport. E soprattutto, come emerge dalla rilettura dell’affascinante vicenda umana e sportiva del maestro svedese, senza mai perdere di vista l’ideale di un calcio esteticamente attraente, solare ed elegante. Anche fuori dal campo il suo stile e il suo modo di essere è sempre rimasto fedele a quello che mostrava sul terreno di gioco con il suo incedere a testa alta e la sua corsa perfetta ad ampie falcate da manuale del calcio.

Hanno detto di Liedholm:

Uno dei calciatori più limpidi ed eleganti della storia del calcio.”
(Eduardo Galeano)

Mai ci fu tanta bellezza in un insieme di uomini che nel campo si muovevano come fossero un unico organismo.”
(Albert Camus su “Les Temps Modernes” a proposito del Gre-No-Li)

Difficilmente vedrete un giocatore entrare su Liedholm con intenzioni fallose; incute troppo rispetto, ammirazione direi, quel lungo signore che passeggia in campo con lo stile di un nobile, come se al posto di una maglia e di un paio di calzoncini neri, lui portasse il frac.”
(Peppino Meazza)

Non è un caso che nel nostro ambiente venga chiamato maestro, un titolo di cui pochissimi possono fregiarsi. Di mister in giro ne troviamo tanti ma i veri maestri si possono contare sulle dita di una mano.”
(Cesare Maldini)

Quel mona del Barone può dire quello che vuole e tutti gli credono!”
(Nereo Rocco)

Nils del calcio è un vero pedagogista perché riesce a insegnarlo, non solo a prescriverlo. I tecnici come lui sono preziosi proprio perché sono pochi. Altri danno l’impressione di insegnare all’università senza aver superato il liceo.”
(Gianni Brera)

Liedholm ha sempre avuto la capacità di trasfondere nelle sue squadre le sue caratteristiche umane e tecniche. Gli schemi di gioco che ha introdotto con grande coraggio negli anni in cui ha guidato la Roma hanno rappresentato una indubbia svolta nel calcio italiano. E si sono rivelati ancora più convincenti grazie alla penetrazione psicologica con cui seguiva, pungolava e divertiva i suoi giocatori.
(Antonio Ghirelli)

Mi fece esordire in serie A a 16 anni. Mi disse “Ricordati che il calcio è un gioco, vai in campo e divertiti”. Quelle furono le parole perfette da dire a un sedicenne spaventato e mi hanno accompagnato per tutta la mia carriera.”
(Paolo Maldini)

È stato il primo a insegnare la zona in maniera vincente in Italia. Tutto è cominciato con lui: era decisamente avanti rispetto a tutti gli altri allenatori del campionato italiano.”
(Paulo Roberto Falcao)

Credo sia evidente che da lui ho imparato moltissimo. È stato ed è tuttora, il mio riferimento più importante nel mondo del calcio.”
(Carlo Ancelotti)

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