Conferenza a Berna su “Tristano e Isotta; l’invenzione dell’amore cortese”

La Dante Alighieri, comitato di Berna, invita alla conferenza (con supporto power point) della prof.ssa CETTY MUSCOLINO, Ravenna, su “Tristano e Isotta: l’invenzione dell’amore cortese”.

Cetty Muscolino – nostra graditissima Relatrice, amica e guida in diversi nostri viaggi culturali – è storico dell’arte. Dopo una giovanile formazione presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, ha prestato servizio per cinque anni presso la Soprintendenza di Matera e per quasi 30 anni poi ha operato presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, Ferrara, Forlì, Rimini, Cesena. Ha diretto numerosi cantieri di restauro in prestigiose architetture quali S.Apollinare Nuovo, S.Apollinare in Classe, S.Vitale, il Tempio Malatestiano di Rimini, l’abbazia di Pomposa, Casa Romei a Ferrara, la Rocca Malatestiana di Montefiore Conca. E’ stata direttrice della Scuola per il Restauro del Mosaico della Soprintendenza e del Museo Nazionale di Ravenna. Altri suoi settori di studio sono la didattica museale e l’iconologia. Partecipa a congressi e tiene conferenze. Ha pubblicato, e pubblica tuttora, articoli, saggi e monografie.

Nel 2015è stato pubblicato il suo romanzo “Perfide e Cattive”, edito dalle Edizioni del Girasole, Ravenna e nel 2019 “Quando scrivevo a Otto Frank” (Edizioni La Carmelina, Ferrara), il padre di Anna Frank. Scrive poesie, che pubblica.

Sul tema della conferenza, la Relatrice ci scrive:

“L’amore, è un sentimento e istinto naturale, e in tutte le epoche è stato cantato e descritto da poeti e rappresentato nelle opere d’arte, ma in modi differenti, mutando le condizioni storiche e sociali.

Una delle svolte più importanti compiute dallo spirito medievale fu quando per la prima volta esso sviluppò un ideale d’amore su base negativa, cioè spesso irrealizzabile perché indirizzato ad una donna (che non è la moglie) quasi irraggiungibile; da qui la concezione dell’amore di Lontano, che chiama “amore su base negativa”. Anche l’antichità aveva cantato gli spasmi e i tormenti dell’amore, ma li aveva intesi come dilazione e incentivo di un adempimento sicuro a venire. Solo nell’amore cortese dei trovatori il desiderio non appagato diviene il tema centrale e la donna acquisisce un ruolo essenziale. L’amore cortese esprime lo sforzo di una società raffinata ed educata da secoli di cristianesimo per elaborare un codice dell’amore umano che non fu in alcun modo né mistico né specificatamente cristiano, ma più raffinato della licenziosità di Ovidio e nel quale il sentimento prevalse sulla sensualità.

L’esperienza amorosa appare come una tensione costante verso l’irraggiungibile perfezione richiesta per essere degni di ricevere la grazia della donna amata.

Codici miniati, cofanetti, casse dotali, valve di specchio in avorio e affreschi, testimoniano il fiorire di queste nuove tematiche narrate nelle poesie e nei romanzi del tempo.”

%d