Nuovi bandi per finanziare progetti di ricerca sulle università e sviluppare tematiche che riguardino le nuove emigrazioni. Queste le principali novità del Piano triennale 2019-2021 della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, presentate in Commissione Parità dal presidente Gian Luigi Molinari. Il piano è stato approvato con il sì di Pd, Si e Misto-Mdp e l’astensione di Fdi. “Lasceremo nel 2020 un grande patrimonio associativo visto che siamo passati da zero associazioni iscritte nel 2015, a 87 nel 2018”, spiega Molinari. E anche le attività si sono intensificate. Nel 2017 sono stati finanziati 30 progetti per un valore di 222mila euro rivolti a scuole e associazioni. Nel 2018 l’obiettivo è puntare su prodotti ancora più significativi e di impatto. Per questo “l’impegno è quasi raddoppiato”, continua, “sono stati finanziati 38 progetti e 10 sono ancora da valutare. I bandi sono di 100mila euro per le scuole, 33mila euro per le associazioni emiliano-romagnole, 54mila euro per le attività ordinarie delle associazioni e 40mila euro per un nuovo bando di ricerca sul fenomeno migratorio che interessa le università in Emilia-Romagna, che ha già riscosso grande partecipazione”. In base al protocollo sottoscritto con la Giunta, ogni anno la Regione eroga 408mila euro alla Consulta per il suo funzionamento e per le sue attività. Per il 2019, spiega Molinari in Commissione, verranno utilizzate le risorse accumulate nel 2015 ed è stato già chiesto alla Giunta il trasferimento. “Vogliamo puntare su progetti meno ‘nostalgici’ e più legati al tema della promozione dei prodotti emiliano-romagnoli e del sistema Emilia-Romagna” spiega Molinari. “La Consulta vuole diventare ‘un volano per l’economia’” aggiunge il presidente, “non a caso, durante la missione istituzionale dell’assessorato Agricoltura in Canada, a Toronto due eventi sono stati dedicati, con la collaborazione di un’associazione emiliano-romagnola, a un progetto finanziato per Casa Artusi”. Le uniche difficoltà riguardano principalmente l’invecchiamento dell’età media delle associazioni storiche, ma, secondo il presidente, può servire da stimolo a sviluppare temi legati maggiormente alle nuove emigrazioni e costruire progetti per i giovani emiliano-romagnoli nel mondo.
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