May rassicura gli italiani in UK

Renzi ha ricevuto Theresa May a Villa Doria Pamphilj: “Agli italiani che risiedono da noi posso garantire che i loro diritti non verranno toccati”.

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Da “Corriere della Sera

La premessa non può che tener conto della realtà: «La Brexit è stata una pagina triste, un fatto che ci dispiace, che colpisce l’opinione pubblica e naturalmente i 600 mila italiani che vivono nel Regno Unito». Ma poi il pranzo e la successiva conferenza stampa tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la neo premier britannica Theresa May servono anzitutto a rassicurare sul futuro, sui legami forti che restano tra i due Paesi e sulla possibilità di continuare a collaborare. Il tutto nella cornice assolata di Villa Pamphili, con vista scenografica sul Cupolone.

Il fatto che il Regno Unito non farà più parte della Ue spiega Renzi, «non toglie niente alla necessità di mantenere i legami tra l’Italia e la Gran Bretagna. Il rapporto culturale, istituzionale, valoriale che ci lega è di straordinaria forza. Dura da secoli e sicuramente continuerà ad andare avanti». Quello che conta, chiarisce Renzi, è una garanzia sui tempi: «La Brexit è una decisione del popolo britannico che rispettiamo e che richiede da parte di tutti molto buon senso, tempi chiari e la certezza di un percorso». Perché «è interesse di tutti avere una time line precisa che agevoli il cammino e dia certezza». La May, però, non sembra dello stesso avviso, visto che spiega che «serve tempo a entrambe le parti». La speranza è che, dopo Angela Merkel, anche gli altri leader europei ammorbidiscano la loro posizione e concedano tempo.

Per il premier italiano, però, bisogna passare subito a una nuova fase: «Il risultato del referendum pone alla Ue una grande questione: come immaginiamo l’Europa del futuro. L’Europa è stata un miracolo, siamo fieri dei risultati ottenuti, ma ora è il momento di costruire un nuovo futuro. Bisogna cogliere l’opportunità per cercare di rilanciare l’ideale europeo: i latini dicevano ex malo bonum». Dal male può nascere il bene. Ovviamente, uno dei punti chiavi nei quali non potrà non esserci collaborazione è la lotta al terrorismo: «Nessun passaggio democratico cambierà il principio della lotta comune al terrore».

Ma l’incontro con la May è anche l’occasione per discutere di politica estera, come spiega il premier, «in particolar modo per lavorare insieme in questa fase sul migration compact, su una politica per l’Africa e di grande attenzione alle politiche per l’immigrazione». L’obiettivo è provare a dare una risposta complessiva e coordinata all’emergenza migratoria. Si parla anche delle relazioni economici e nello specifico del rapporto tra l’Ex Finmeccanica, Leonardo, e la Gran Bretagna che, dice il premier, «è win win». Espressione inglese che significa che sono tutti vincitori: «Siamo la stessa grande famiglia che collabora per i migliori servizi di ingegneria».

Nel pranzo (pennette al pomodoro, tagliata di manzo e semifreddo alla pesca), i due leader si studiano e si conoscono per la prima volta, in vista di un negoziato che si giocherà tutto nei prossimi mesi.La May tiene a rassicurare, ma con una postilla non indifferente: «Agli italiani che risiedono da noi posso garantire che i loro diritti non verranno toccati. Ma i cittadini britannici dovranno essere garantiti nello stesso modo». Serve reciprocità, dunque. Quanto alla libera circolazione, «gli inglesi con il referendum hanno chiesto un maggior controllo», ma su beni e servizi si tratterà di «definire con la Ue il miglior modello possibile». Migliore, se possibile, rispetto agli accordi già vigenti con i partner extra europei.

La premier, consapevole della difficoltà del momento, rilancia: «Vogliamo trasformare la Brexit in un successo, per questo è fondamentale collaborare con Paesi membri come l’Italia. Lasceremo la Ue ma continueremo a essere parte dell’Europa». Sfida difficile ma indispensabile almeno per alcune materie: «Vogliamo rispondere alle sfide globali, comprese quelle del terrorismo e dell’immigrazione». E per questo, aggiunge il premier britannico, «è fondamentale aiutare il governo libico di Fayez al Sarraj a liberarsi dall’Isis, a smantellare questa rete di criminali che sfrutta uomini, donne e bambini. Vogliamo rafforzare le operazioni navali per aiutare la guardia costiera libica».

Sullo sfondo, ma non troppo, i rapporti economici tra le due nazioni. L’Italia, fa notare la May, «è l’ottava nazione per interscambio commerciale con la Gran Bretagna, con un giro di affari di 24 miliardi di euro». Ma ora è tempo di disegnare la nuova Europa e sarà fondamentale l’incontro del 22 agosto a Ventotene, dove Renzi vedrà Angela Merkel e Francois Holland. La Brexit, naturalmente, sarà il punto di partenza per immaginare un futuro tutto da scrivere.

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