“Un fronte sensibile e complesso come quello dell’operatività della rete estera del MAECI meriterebbe maggiore attenzione da parte delle Istituzioni. Per questo, è necessario fermare la precarizzazione in atto presso le sedi estere attraverso un percorso chiaro di stabilizzazione del personale. Il ricorso crescente e continuo agli impiegati temporanei di cui all’articolo 153 del dpr 18/67, si colloca ben oltre i termini attuativi imposti dalla norma, la quale prevede la sostituzione temporanea degli impiegati a contratto qualora si trovino in una delle situazioni che comportano la sospensione del trattamento economico.
Si sta rafforzando una consuetudine in molte sedi, che sono prive di personale, del tutto atipica e anomala che va fermata.
Ed è altrettanto anomalo che gli impiegati temporanei siano retribuiti con le risorse destinate anche al riadeguamento retributivo del personale a contratto a tempo indeterminato. E se a ciò aggungiamo la questione dei collaboratori esterni e il fenomeno degli stagisti MAE-CRUI abbiamo chiaro il quadro di criticità che va assolutamente affrontato. Non si può agire in deroga alla preminente tutela della sicurezza e salvaguardia dei dati sensibili, operando con personale inesperto, non formato e privo di vincoli di segretezza e di esclusività. Il governo intervenaga”. Così in una nota i deputati, Ricciardi, Porta, Di Sanzo e Carè
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