Oltre la metà (58 %) dei medici intervistati è estremamente soddisfatta o molto soddisfatta della propria attività professionale, il che vale alla Svizzera – come già avvenuto nel 2019 – il primo posto della classifica internazionale. Tuttavia, questo elevato livello di soddisfazione è diminuito in maniera significativa dal 2019, come in quasi tutti i Paesi partecipanti al sondaggio.

Al contempo, in Svizzera è aumentata la quota di medici stressati: il 43 per cento degli interpellati ritiene il proprio lavoro molto stressante o estremamente stressante, un valore notevolmente superiore a quello del 2019 (37 %), ma che corrisponde al secondo più basso nel confronto internazionale. Una possibile causa dell’incremento del livello di stress potrebbe essere la pandemia di COVID-19, considerato che in base alle indicazioni di oltre la metà (56 %) dei medici il carico di lavoro è aumentato un poco o considerevolmente in seguito alla pandemia. Per quanto riguarda il livello di stress, vi sono differenze tra i gruppi di medici: i pediatri, con il 32 per cento, hanno indicato il livello più basso. Un terzo degli intervistati è invece ampiamente soddisfatto dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, un risultato che corrisponde al valore più elevato nel confronto internazionale.

Oltre due terzi (68 %) dei medici in Svizzera ritiene che il dispendio di tempo causato dal lavoro amministrativo (p. es. in relazione alla fatturazione) sia un grande problema. Nel confronto internazionale questo è il valore più elevato e corrisponde a un notevole aumento rispetto al 2019 (61 %). Tuttavia, gran parte dei medici intervistati ha indicato di dedicare al lavoro amministrativo meno del 10 per cento del proprio tempo di lavoro.

Carenza di nuove leve nella medicina di famiglia

In Svizzera poco meno della metà (48 per cento) dei medici di base ha un’età pari o superiore ai 55 anni, il che rappresenta un valore elevato nel confronto internazionale. Negli scorsi anni la Confederazione ha attuato diverse misure per rafforzare la medicina di base. Dal 2016 il numero di titoli in medicina interna generale e di medico generico è aumentato. La quota di donne nella medicina di famiglia è passata da poco meno di un terzo (30 %) nel 2012 a quasi la metà (46 % nel 2022). La femminilizzazione si spiega probabilmente anche con la possibilità di lavorare a tempo parziale, ma il numero di nuove leve tra i medici di famiglia è ancora basso, soprattutto fra gli uomini.

Studi medici individuali in calo

Il sondaggio conferma la tendenza verso gli studi medici associati e l’allontanamento dalle settimane lavorative lunghe. La quota di medici che lavora in uno studio associato è aumentata dal 44 al 67 per cento negli ultimi dieci anni.
Al contempo, è in calo la percentuale di medici che svolgono settimane lavorative lunghe, di 45 ore o più. Mentre dieci anni fa coloro che lavoravano più di 45 ore a settimana erano ancora il 68 per cento, nel 2022 erano il 50 per cento. Poco meno di un quarto dei medici interpellati lavora tra le 35 e le 44 ore a settimana; un altro quarto meno di 35 ore.