Durante l’Angelus, papa Francesco rievoca il Concilio Vaticano II, periodo segnato dalla minaccia atomica.
Per fermare il pericolo di una devastante guerra nucleare, non si può tornare indietro. L’appello è arrivato da papa Francesco, che ha chiesto di imparare dalla storia.
Papa Francesco, durante l’Angelus ha ricordato l’apertura del Concilio Vaticano II 60 anni fa, sottolineando: “Non possiamo dimenticare il pericolo di una guerra nucleare che minacciava il mondo in quel momento. Perché non imparare dalla storia? Anche in quel momento, c’erano conflitti e grande tensione, ma si è scelta la via della pace. Così dice il Signore: Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita‘”.
Così, anche ieri, il pensiro del Papa torna all’Ucraina: “Oggi c’è un’emigrazione che ci ha fatto tanto soffrire e fa aprire i nostri cuori: l’emigrazione degli ucraini in fuga dalla guerra. Non dimentichiamocene!”
Il papa ha menzionato anche la minaccia nucleare nell’Angelus domenica scorsa, quando ha parlato del “rischio di escalation nucleare” così da innescare il timore di conseguenze incontrollabili e catastrofiche globali. Allo stesso modo, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, parlando dei rischi atomici in un discorso alle Nazioni Unite a fine settembre, ha definito “ripugnante” tale minaccia.
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