Più svizzeri, sempre italiani

All’interno dell’ Italian&Swiss Summer Festival, domenica 12 giugno alle ore 15.00 l’Ambascaitore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano e Toni Ricciardi, storico dell’emigrazione all’Università di Ginevra, presenteranno il volume  “Più svizzeri, sempre italiani” (mezzo secolo dopo l’iniziativa Schwarzenbach) da loro curato. L’Evento si terrà a Basilea, Erlkönigweg 30.

Fra le tante “Italie” sorte nel mondo, quella sviluppatasi in Svizzera, con l’emigrazione prima e con la mobilità poi, ha indubbiamente caratteristiche del tutto particolari e uniche. Questa storia, fatta di tante storie personali e allo stesso tempo collettive, va analizzata nel lungo periodo tra successi e insuccessi, intrecciandola con la nuova mobilità, ripresa con forza a partire dai primi anni del Duemila e molto più composita di quanto si tenda a credere. L’emigrazione italiana in Svizzera nel secondo Dopoguerra si è contraddistinta per varie vicissitudini: Mattmark, la più grave tragedia del fordismo in Svizzera; il fenomeno più esteso di clandestinità migratoria della recente storia occidentale, che ha visto vittime decine di migliaia di bambini; fino a momenti di potenziale rottura, come il voto sull'”iniziativa Schwarzenbach” del 7 giugno 1970 che intendeva limitare il numero degli stranieri al 10 per cento della popolazione totale. I cinque anni da Mattmark a Schwarzenbach hanno probabilmente segnato la svolta e impresso all’emigrazione italiana in Svizzera un corso diverso.

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