La necessità di far scomparire i documenti “imbarazzanti” o comunque sensibili è sicuramente molto antica. Sarà arrivata poco dopo l’invenzione della carta o, prima ancora, dei papiri. Per secoli è bastato bruciarli – anche se la storia ricorda qualche caso “pre-moderno” di documenti contabili sospetti dati in pasto ai maiali…
Ad ogni modo, con l’inizio del XX secolo l’esigenza di trovare un modo più efficace per cancellare le tracce del passato ha cominciato a farsi sentire. Il primo brevetto per un distruggi documenti meccanizzato risale a 1908, rilasciato all’inventore americano Abbot Augustus Low (1843-1912), che però morì prima di poterlo mettere in produzione.
Ci sono vaghe notizie di una macchina del genere prodotta in Italia – senza particolare successo – negli anni Venti, ma il primo pratico “Aktenvernichter” o “Büro-Schredder” arriva un decennio più tardi, dal tedesco Adolf Ehinger, un attivista anti-Nazista a metà degli anni Trenta che sentiva la necessità di poter far sparire in maniera efficace le copie in più dei volantini che distribuiva. Avrebbe basato il suo disegno sulla comune macchinetta per fare le tagliatelle…
Per decenni gli “shredder” che riducono i documenti in striscioline sono stati perlopiù presenti negli uffici governativi, ma sono arrivati all’attenzione del pubblico e delle aziende private durante lo scandalo Watergate (1972) negli Usa, quando alcuni dei personaggi coinvolti sentirono la necessità pressante di “ripulire” gli archivi. Da allora, un po’ alla volta, sono spuntati praticamente in tutti gli uffici e oggi è comune l’obbligo di usarli per – se non altro – proteggere i dati sensibili relativi a clienti e dipendenti.
La verità però è che le striscioline non bastano più. I software “unshredder” in grado di ricomporre i documenti distrutti sono comunemente disponibili e neanche tanto cari, per quanto sia ancora faticoso dover preparare le strisce per la scansione. Quando la privacy è davvero importante, l’uso ormai è di ridurre la carta praticamente in polvere e poi di impastarla con l’acqua – perché bruciarla inquinerebbe…
Un consiglio: per massimizzare la riservatezza dei documenti ridotti in strisce alla vecchia maniera, è bene passarli per il distruggi documenti in orizzontale anziché in verticale, come normalmente avviene. Così diventano parecchio più difficili – ma non impossibili – da analizzare.
James Hansen per Mercoledì di Rochester
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