Proposta di legge per riduzione IMU

Ritenendo ingiusto e irragionevole che gli italiani residenti all’estero non debbano usufruire delle agevolazioni fiscali sull’IMU concesse agli italiani residenti in Italia i quali danno in comodato d’uso l’immobile di loro proprietà ad un parente in linea retta, ho presentato una proposta di legge che estende anche ai nostri connazionali la riduzione del cinquanta per cento della base imponibile dell’IMU nel caso in cui il loro immobile sia dato in comodato d’uso  ad un parente in linea retta e collaterale  fino al secondo grado, includendo quindi, oltre a figli e genitori, anche nonni e fratelli.

È noto che la legge di stabilità per il 2016 ha introdotto la riduzione del cinquanta per cento della base imponibile IMU per gli immobili dati in comodato d’uso a figli o genitori. Il beneficio si applica purché il contratto sia registrato e il comodante possieda un solo immobile in Italia, e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è sito l’immobile concesso in comodato. Esclusi da tale beneficio sono i cittadini italiani residenti all’estero i quali danno in comodato d’uso l’immobile posseduto in Italia ai loro parenti.

Come è noto molti cittadini italiani residenti all’estero devono attualmente pagare l’IMU, la TASI e la TARI sull’immobile posseduto in Italia (con l’esclusione dei pensionati che devono pagare solo la TARI ridotta di due terzi).

La mia proposta di legge, cofirmata anche dai colleghi del PD Porta, La Marca, Farina, Garavini e Tacconi, si propone di rispondere alle particolari specificità e condizioni dei cittadini italiani residenti all’estero proprietari di immobili sul territorio dello Stato. La proposta di legge, infatti, vuole evitare trattamenti che penalizzano i nostri connazionali i quali concedono l’utilizzo del loro immobile a loro parenti evitando così il decadimento dello stesso e mettendo a disposizione di propri parenti (la proposta di legge prevede fino al secondo grado e cioè oltre che a genitori e figli anche a nonni e fratelli) la possibilità di abitare gratuitamente in un alloggio seppur pagando tutte le tasse comunali (TASI, TARI, ecc.) se previste.

La proposta di legge prevede quindi che il beneficio della riduzione del cinquanta per cento della base imponibile IMU si applichi anche alle unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, possedute da cittadini italiani iscritti all’AIRE da almeno tre anni concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta e collaterale entro il secondo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia.

On. Marco Fedi

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