È morto a Roma il giornalista Andrea Purgatori dopo una breve fulminante malattia. Aveva 70 anni.
Cordoglio unanime del mondo politico e dei media per la sua morte. Di lui vengono ricordate le doti professionali ed umane, il suo impegno civile e le sue importanti inchieste.
Nato a Roma nel 1953, la tessera da professionista in tasca dal 1974, il master in Giornalismo alla Columbia University di New York nel 1980, dal 1976 Purgatori è stato inviato di guerra per il Corriere della Sera, firmando reportage sul conflitto in Libano del 1982, sulla guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta, sulla guerra del Golfo del 1991, sull’Intifada e sulle rivolte in Tunisia e Algeria. Si è dedicato ai delitti di mafia e di terrorismo nazionale e internazionale, realizzando reportage sul caso Moro (“Mancano ancora pezzi di verità”) e soprattutto su Ustica, ispirando e sceneggiando il film Il muro di gomma, diretto da Marco Risi nel 1991.
Amava il suo mestiere e riusciva a raccontare le storie in maniera approfondita ma semplice, senza mai fermarsi di fronte alla verità apparente. È stato così per la strage di Ustica, per le indagini sulla mafia, per la scomparsa di Emanuela Orlandi e per tutti gli altri casi che hanno segnato la storia d’Italia come ci ha raccontato magistralmente in questi anni nel suo programma Atlantide.
La sua carriera giornalistica è stata riconosciuta con importanti premi e riconoscimenti, dimostrando la sua competenza e la sua dedizione nel fornire informazioni accurate e approfondite sulle questioni internazionali.
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