Assegno unico sia veramente universale, anche per italiani all’estero

“È davvero difficile da comprendere la scelta del governo Meloni di bocciare il nostro emendamento alla legge delega per la riforma fiscale. Parliamo di un emendamento, presentato a mia prima firma, dettato dalla necessità di colmare un vulnus normativo che penalizza i contribuenti italiani residenti all’estero in materia di assegno unico e universale per i figli a carico. Se veramente universale vuole essere, non è possibile che una categoria di persone oltremodo importante per il sistema Paese non possa percepire l’assegno unico per i figli a causa del prerequisito della residenza o domicilio in Italia. Considero importante ricordare che durante l’esame della legge di bilancio 2023, nella seduta del 23 dicembre 2022, è stato accolto come raccomandazione un nostro ordine del giorno che sollevava la questione sopra descritta, impegnando il governo ad adottare le opportune iniziative normative volte a prevedere l’estensione del diritto alle detrazioni per carichi di famiglia anche ai figli minori di 21 anni del personale a contratto negli uffici all’estero del Maeci, al fine di garantire e sostenere la genitorialità. Chiediamo, quindi, a questo governo semplicemente di mantenere la parola data. Ci attendiamo che a quel tipo di impegno seguano azioni consistenti e celeri. Al momento, purtroppo, ancora nulla all’orizzonte”.

Lo dichiara la deputata Federica Onori, capogruppo del Movimento 5 Stelle nella Commissione Esteri di Montecitorio, eletta nella circoscrizione estero.

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