Il design: un campo dominato dagli uomini

Il design è un campo storicamente dominato dagli uomini. Ancora oggi solo uno stilista su quattro In Europa e negli Stati Uniti è donna. Questa sottorappresentazione delle donne nel design ha implicazioni significative per il settore e la società nel suo insieme.

La rappresentanza delle donne nel design è stata storicamente bassa. Le donne designer hanno svolto un ruolo significativo nel plasmare il campo, ma i loro contributi sono stati spesso trascurati o sottovalutati. Ad esempio, durante il movimento Arts and Crafts tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, le donne sono state determinanti nello sviluppo di tessuti, carta da parati e altre arti decorative. Tuttavia, il loro lavoro è stato spesso attribuito a designer maschi o liquidato come semplice “lavoro femminile”. Le donne designer hanno affrontato numerose sfide nel corso della storia, tra cui l’accesso limitato all’istruzione e alla formazione, la discriminazione sul posto di lavoro e le aspettative della società sui ruoli di genere. Ad esempio, a metà del XX secolo, le donne erano spesso relegate in campi del design “soft” come la moda o l’interior design, mentre gli uomini dominavano aree più tecniche come il design industriale.

Nonostante i progressi degli ultimi anni, le donne rimangono sottorappresentate. Sono questi i risultati principali dello studio Women in Design, pubblicato oggi dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO). Secondo lo studio, nel  2021, le donne rappresentavano solo il 24% dei designer in Europa. Questa sottorappresentazione è ancora più pronunciata in alcuni campi, come l’architettura e il design industriale. Ci sono diverse ragioni per la sottorappresentazione delle donne nel design. Un fattore è la mancanza di diversità nei programmi di educazione al design, che può scoraggiare le donne dal perseguire carriere nel design. Inoltre, pregiudizi e discriminazioni inconsci nelle pratiche di assunzione e promozione possono limitare le opportunità per le donne sul campo. Infine, la mancanza di modelli e mentori femminili nel design può rendere difficile per le donne immaginare di avere successo nel settore. La sottorappresentazione delle donne nel design ha implicazioni significative per il settore e la società nel suo complesso. Il design dà forma al nostro ambiente, ai nostri prodotti e alla nostra comunicazione. Senza prospettive ed esperienze diverse, il design rischia di diventare stagnante e irrilevante.

Ci sono diverse iniziative in corso per aumentare la rappresentanza delle donne nel design. Molte organizzazioni, tra cui l’AIGA, hanno lanciato programmi di diversità e inclusione per promuovere l’equità e l’accesso nel settore. Questi programmi includono opportunità di tutoraggio, borse di studio ed eventi di networking. Anche l’istruzione svolge un ruolo cruciale nell’incoraggiare le donne a intraprendere una carriera nel design. Le scuole di design possono adottare misure per garantire che i loro programmi siano inclusivi e accoglienti per studenti di diversa estrazione. Ciò può includere l’assunzione di più docenti femminili, l’integrazione di diverse prospettive nel curriculum e la fornitura di tutoraggio e supporto alle studentesse. Infine, ci sono diverse buone pratiche per aumentare la rappresentanza delle donne nel design. Questi includono la creazione di accordi di lavoro più flessibili, la promozione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata e l’eliminazione dei pregiudizi inconsci nelle pratiche di assunzione e promozione. Facendo questi passi, il campo del design può diventare più diversificato, equo e innovativo.

Anche per il Direttore esecutivo dell’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, Christian Archambeau, si tratta di un divario sul quale bisogna intervenire, Christian Archambeau: “La parità di genere è uno degli obiettivi fondamentali dell’UE. Con questo nuovo studio dell’EUIPO, incentrato sulle designers e sulla loro partecipazione al sistema dei disegni e modelli comunitari registrati, ci auguriamo di richiamare l’attenzione sul divario di genere attualmente esistente nell’ambito della proprietà intellettuale dell’UE e di contribuire ad accrescere l’equilibrio e l’inclusività in questa professione”.

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