Comunicato stampa Cgie

Roma, 28 dic. (askanews) - Il segretario del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE) Michele Schiavone ha scritto una lettera aperta al presidente della repubblica Sergio Mattarella nella quale lamenta i tentativi di ridemensionare la rappresentanza politico degli italiani all'estero e l'incertezza provocata dai fondi "incongruenti" contenuti nella finanziaria. "Nel corso del Suo mandato si sta prodigando a mantenere vivo l’indissolubile rapporto tra l’Italia e i cittadini italiani residenti all’estero che negli ultimi lustri sono aumentati a dismisura fino a diventare parte indistinta della nuova mobilità globale. Questo fenomeno rappresenta un gravame di lavoro per i servizi erogati dalla nostra rete consolare all’estero al quale dovrebbe corrispondere anche un impegno dello Stato, tutt’oggi trascurabile, di orientamento e preparatorio all’espatrio per favorire la loro integrazione nei paesi d’accoglienza e, a posteriori, facilitare un loro ritorno, forti delle esperienze professionali, accademiche, imprenditoriali e produttive acquisite altrove", ha premesso Schiavone. "Le Sue visite alle Comunità italiane nel mondo effettuate durante gli incontri con i Capi di Stato, grazie al suo modo di porsi, contribuiscono a rafforzare il legame con la Madrepatria e con le istituzioni del nostro Paese, lasciando nei nostri connazionali e negli italo-discendenti dei ricordi indelebili, di cui siamo fieri e orgogliosi. Si tratta di sentimenti che hanno percepito i nostri connazionali in Argentina, Uruguay, Canada e sicuramente avranno la fortuna di constatarlo, gli italiani residenti in Germania in occasione della Sua imminente visita", ha proseguito. "Caro Presidente a fronte di queste considerazioni il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero sente il bisogno di farLa partecipe di alcune percezioni, che Lei stesso ha spesso sottolineato ufficialmente e, che purtroppo, faticano a affermarsi convintamente nel dibattito culturale e politico del nostro Paese", ha affermato Schiavone. "E’ anche nostro interesse contribuire a far avanzare questa discussione per normalizzare e far maturare lo spirito comunitario in un contesto di convinta convivenza e conoscenza dei più elementari diritti di cittadinanza delle società moderne. La rappresentanza politica degli italiani all’estero nel nostro Parlamento viene ripetutamente messa in discussione ed esposta pretestuosamente a proposte legislative di ridimensionamento, benché da tempo gli stessi organismi di rappresentanza intermedia, i Comitati degli italiani all’estero e lo stesso Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), si siano fatti promotori di iniziative legislative di autoriforma e di suggerimenti migliorativi della legge sul voto all’estero nella circoscrizione estero per aggiornare e rafforzarne le prerogative e adeguare gli strumenti per i quali sono stati istituiti. Per Sua conoscenza alleghiamo i testi approvati in occasione delle ultime assemblee plenarie del CGIE", ha lamentato il segretario generale. "Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è preoccupato dell’incongruente incidenza che potranno avere le risorse finanziarie contenute nella legge finanziaria, destinate alle politiche per gli italiani all’estero nell’ambito dell’informazione e della comunicazione, del mondo dell’educazione e della formazione nel quale si colloca la promozione della lingua e della cultura italiana, vero volano economico e culturale per l’internazionalizzazione del Sistema Italia, nonché dei contributi all’assistenza dei nostri connazionali residenti nelle aeree di crisi politiche ed economiche, e non per ultimo il sostegno al buon funzionamento dei Comites e del CGIE, per i quali le leggi istitutive prevedono dei precisi capitoli di spesa, che purtroppo rischiano ancora di essere disattesi, mettendo in serie difficoltà il loro funzionamento", ha fatto presente Schiavone. "Per diradare i forti dubbi sulle risorse finanziarie a breve e medio termine - ha concluso - confidiamo sulla saggezza del Parlamento e sul riconoscimento del valore aggiunto prodotto dalle nostre Comunità all’estero, grazie al quale il nostro Paese consolida il proprio PIL e i rapporti di amicizia con la Comunità internazionale. Caro Presidente Mattarella saremmo onorati di poterLe presentare le attività e le iniziative del CGIE e ci farebbe enorme piacere incontrarLa in occasione di una nostra presenza a Roma l’anno prossimo. Cogliamo l’occasione per farLe i nostri più fervidi auguri per l’anno nuovo e per presentarLe l’espressione dei nostri più vivi sentimenti di amicizia".

Alla segreteria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero in questi
giorni stanno giungendo numerose notizie da ogni parte del mondo di
nostri connazionali, delle nostre rappresentanze istituzionali e
diplomatiche rivolte alla madrepatria per il 74° anniversario della
Repubblica.
Si tratta di messaggi di gratitudine e riconoscenza per lo sforzo
straordinario compiuto in ogni parte del mondo dai volontari, dai
Consiglieri del CGIE, dai Com.It.Es. e dalle tante associazioni
coadiuvati dalle rappresentanze diplomatiche italiane intervenuti in
soccorso sanitario, ma anche con interventi materiali e di sostegno
finanziario alle nostre comunità all’estero, in questi ultimi tre mesi per
fronteggiare il coronavirus e gli effetti, che tale epidemia ha prodotto.
Queste comunicazioni riportano stati d’animo e pensieri diffusi di
vicinanza alle famiglie delle tante vittime degli ultimi mesi in Italia
ma anche all’estero. Esprimono sentimenti di incoraggiamento per
invitare l’Italia a ritrovare la forza e il coraggio di rafforzare i valori
della democrazia e della libertà sui quali è nata e si erige la nostra
Repubblica.
Significativi sono gli attestati di fiducia nelle istituzioni e di sprono
per la ripartenza dell’Italia, che nei momenti bui e difficili è riuscita a
trovare sempre la resilienza e il giusto spirito per risorgere, come
l’Araba fenice. Anche se lontani gli italiani all’estero sono presenti in
questo giorno di festeggiamenti per la ricorrenza della Repubblica, per
omaggiare le Istituzioni e la Nazione; a manifestare la partecipazione
alla rinascita del nostro Paese mettendo a disposizione il sapere, la
scienza, le professionalità, la forza e le energie del loro lavoro per
renderla più forte di prima.

E’ davvero indescrivibile la felicità nel vedere ovunque nel mondo
sventolare il tricolore, che genera amicizia, rispetto e gratitudine. Sulle
facciate dei più illustri ed emblematici edifici, sui ponti e sui
monumenti, nei saloni delle istituzioni dall’Argentina, agli Stati Uniti,
dal Canada all’Australia passando per l’Asia e per le numerose
capitali europee. Pur nelle difficoltà e afflitti dalle avversità della vita,
gli italiani nel mondo nel giorno più emblematico della nostra Nazione
fanno sentire forte l’amor patrio, che cammina sulle loro gambe e si
manifesta nel loro agire ovunque vivono. Auguri Italia.

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