Nissoli (FI) – La cittadinanza italiana per iure sanguinis non scade mai!

Nei giorni scorsi ho partecipato ai lavori del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero che ha tenuto la sua Assemblea plenaria.

Durante l’ultimo giorno dei lavori e si è parlato, tra gli altri punti all’ordine del giorno, dello stato della rete diplomatico-consolare.

Io sono intervenuta, nel dibattito, per chiedere spiegazioni ai due Direttori generali del Ministero degli Esteri presenti, Vignali e Varriale, circa la voce che si è sparsa tra la Comunità italiana in USA di un cambiamento di interpretazione del codice civile del 1865 per quanto concerne la trasmissione della cittadinanza per coloro che, tra il 1865 ed il 1912, avrebbero acquistato la cittadinanza di uno stato straniero per naturalizzazione o semplicemente tramite lo ius soli e avrebbero, quindi, perso la cittadinanza italiana e di conseguenza non l’avrebbero più potuto trasmettere ai discendenti.

Tra questi discendenti si è sparsa la voce che l’Ufficio giuridico del Maeci sarebbe in attesa di un parere del Consiglio di Stato sull’interpretazione di questo aspetto del codice civile del 1865 e che tale fatto avrebbe provocato la sospensione dell’esame delle richieste di cittadinanza avanzate da chi ha antenati in possesso di cittadinanza straniera prima del 1912.

La risposta del Direttore generale per gli italiani all’estero del Maeci, Luigi Maria Vignali, ha fugato ogni dubbio visto che ha affermato che non vi è stata alcuna richiesta di parere al Consiglio di Stato, che chi ha la cittadinanza italiana non la perderà e che tutte le pratiche si concludono nell’arco di due anni.

Quindi, posso ritenere che qualcuno ha messo in giro una fake news e rassicurare tutti voi che niente è cambiato per quanto concerne le regole per l’ottenimento della cittadinanza italiana!

Inoltre, ho chiesto informazioni circa la riapertura del consolato italiano in New Jersey (USA), visto che, dopo la mia interrogazione del 20 dicembre scorso in cui, data la rilevante presenza italiana nello Stato del New Jersey, chiedevo la riapertura del consolato, il Ministero degli Esteri aveva risposto con aperture in merito.

Alla mia richiesta di chiarimento, il Direttore generale delle risorse umane del Ministero degli Esteri, Renato Varriale, ha risposto che la riapertura di un consolato in New Jersey è subordinata alla futura disponibilità di risorse finanziarie. Pertanto, ora, sta al Governo dirottare le dovute risorse affinché, finalmente, finisca questo vuoto che si è venuto a creare per la mancanza del consolato e dei relativi servizi che esso può offrire alla numerosa e dinamica Comunità italiana del New Jersey!”

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