I risultati delle elezioni europee di fine maggio descrivono un quadro continentale in cui i sovranisti sono stati bloccati, ma rimangono un pericolo a cui bisogna rispondere lavorando sodo per un’Europa sociale, solidale, sostenibile. Lo dimostra anche la vicenda della SeaWatch 3 che ho seguito da vicino a Lampedusa come membro della delegazione del PD che ha avuto come epilogo l’arresto di Carola Rackete. In un Paese normale, quello che ha fatto la capitana della Sea Watch 3, sarebbe dovuto toccare allo Stato. Che il suo sia rubricato ad atto di disobbedienza è lo specchio di quel che rischiamo di diventare: un Paese di odio. Carola Rackete non ha fatto altro che adempiere a quelle norme, a quell’idea di società, a quell’idea di Europa aperta ma sicura dei suoi valori e delle sue leggi in cui tutti dovremmo riconoscerci. Ha soccorso degli esseri umani che chiedevano aiuto. Li ha accompagnati in un porto sicuro. Si è consegnata alle forze dell’ordine, affinché le sue azioni fossero giudicate. Ritornerò prossimamente sul tema (qui sotto in visita all’hotspot di Lampedusa con i colleghi Angela Schiro’, Gennaro Migliore e Fausto Raciti).
Ungaro (Pd) – In Europa i sovranisti sono stati bloccati, ma rimanfono un pericolo

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