Nardi – C’erano una volta i CINCALI

Nel mettere in ordine l’archivio dell’ufficio in cui ho lavorato per quaranta anni, nella sede dell’ ITAL UIL di Zurigo, mi sono ritrovato tra le mani una cartolina postale del 30 ottobre 1994 che era pervenuta in maniera anonima in occasione della celebrazione del 30° della presenza del patronato in Svizzera, avvenimento pubblicizzato ampiamente dai media locali anche con il titolo “Meglio invecchiare a Zurigo”. Il tenore di quella cartolina postale – pur scritta anonimamente – era indicativa di una avversione verso gli italiani molto diffusa ancora in quegli anni quando in Svizzera “straniero” era sinonimo di “italiano” e viceversa, tanto che spesso quel sentimento sfociava anche in iniziative referendarie antistraniere. Visto il clima e gli episodi antistranieri sempre più frequenti che stiamo vivendo in questo periodo in Italia, la rilettura di quella cartolina postale cade a puntino per ripensare a come, anche noi italiani emigrati, venivamo trattati dagli autoctoni qui in Svizzera ancora solo venticinque anni orsono!

TRADUZIONE: Noi odiamo tutti gli stranieri di Zurigo. 100’000 stranieri nella nostra piccola Svizzera. Essi rubano e uccidono continuamente. Il popolo non vi ha cercato ed i nostri Consiglieri federali (ovvero il governo della Confederazione) sono responsabili di questa miseria. Furgler (ministro) il traditore ha cominciato. Voi siete qui da noi solamente per i soldi. Sporcate la nostra Patria anche dal punto di vista linguistico. Per questo andatevene nei vostri ricoveri per vecchi, nel vostro Paese c’è ancora posto. Voi siete tremendamente maleducati, conoscete appena la nostra lingua e voi Cincali (*) fate molto rumore nei nostri tram. Lo slogan che abbiamo visto è esatto “avanti nelle camere a gas” e come per l’Islam ridurremo tutto in polvere. Perciò partite finché siete in tempo visto che i Cincali non appartengono alla Svizzera. Presto ci sarà la guerra a voi con la doppia cittadinanza che volete la comodità. Cincali e buchi di culo!!! FIRMATO: Svizzere e Svizzeri.

Ergo, la storia dell’emigrazione italiana, la nostra storia, che peraltro è tutt’oggi ancora d’attualità – con oltre cinque milioni di cittadini italiani emigrati ed oltre sessanta milioni di persone di origine italiana sparse in giro per ogni continente – dovrebbe farci evitare ogni sentimento antistraniero che invece, ahimè, sembra pervadere in gran parte di noi italiani!

(*) La parola “Cincali” (tschinggen, in dialetto svizzero tedesco) era (ed è) un termine dispregiativo, usato molto spesso fino a pochi lustri orsono – sia nella Svizzera di lingua tedesca che nella limitrofa regione tedesca del Sud Baden come nel confinante Voralberg austriaco – per indicare e/o apostrofare un emigrato italiano. Questa parola trae origine dal gioco della morra, molto praticato un tempo dagli emigrati italiani – in particolare da quelli originari dal nord Italia – che giocando pronunciavano ad alta voce la parola “cinque”:

Scopri di più da L'altraitalia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading