Disappunto di Maroni sul tema dei frontalieri

“Mi impegno a convocare, sulla base di un ordine del giorno che possono approvare i diversi Consigli comunali, tutti i parlamentari lombardi perché facciano sentire la vostra voce di disaccordo”. L’ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni all’incontro pubblico sul tema dei frontalieri svoltosi a Luino (Varese).
Presenti l’assessore regionale al Post Expo e Città metropolitana con delega alla Regio Insubrica Francesca Brianza, consiglieri regionali, il sindaco di Luino Piero Pellicini, il vice sindaco Alessandro Casali e autorità locali.
“Regione Lombardia – ha rimarcato il presidente Maroni – non è stata coinvolta in questo accordo che modifica intese del 1974. Non possiamo nemmeno intervenire in fase di ratifica, ma, con il sostegno dei parlamentari, potremmo chiedere al Governo di ridiscutere l’accordo che, così com’è, non piace”.
“Per unire le nostre forze – ha aggiunto – abbiamo uno o due mesi, l’obiettivo è far firmare nostro e vostro documento di contrarietà a parlamentari lombardi entro fine aprile”.
“Regione Lombardia è subentrata alle Province nelle Regio Insubrica – ha ricordato il presidente – e credo che quello sia un tavolo importante in cui far sentire la voce dei territori di confine, soprattutto collaborando con Ticino e Grigioni. Potremmo fare un tavolo di confronto permanente lombardo per portare poi le istanze alla Regio”.
“Discutendo dell’accordo tra Italia e Svizzera – ha concluso il presidente Maroni – credo potremmo anche rilanciare, attraverso i nostri parlamentari, l’idea della Zes (Zona economica speciale) che prevede vantaggi e agevolazioni fiscali per imprese e lavoratori delle aree di confine. Mi pare una risposta adeguata a una fascia di territorio lombardo con lavoratori e imprese che aiutano lo sviluppo anche dell’economia Svizzera”. (nflash) 

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