In questi giorni ho partecipato all’Assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.
Durante una delle sessioni, giovedì 4 luglio, è intervenuto il Direttore Generale della Direzione Sistema Paese del Ministero degli Esteri, Vincenzo De Luca, per parlare dell’insegnamento della lingua e della cultura italiana all’estero.
Il Direttore De Luca ha parlato della Cabina di regia Maeci-Miur, quella che ero riuscita ad inserire nella legge sulla “buona scuola” facendo approvare un mio emendamento, il 19 maggio 2015.
Il Direttore ha annunciato, finalmente, la realizzazione di questa Cabina di regia ed ha anche annunciato la volontà di includere il CGIE in tale organismo, all’insegna di un processo inclusivo in grado di favorire il gioco di squadra.
Era il senso del mio emendamento, quello di costruire una programmazione in una sinergica ottica di sistema ma ci sono voluti 4 anni per arrivare a vedere che qualcosa si muove nella Pubblica Amministrazione, nonostante ci sia stata una legge chiara che lo prescriveva!
Io stessa avevo richiamato, poco più di un mese fa, in una audizione del Direttore De Luca al Comitato per gli italiani all’estero, la necessità di attivare quella Cabina di regia prevista dal mio emendamento alla “buona scuola” per realizzare un coordinamento efficace delle attività di promozione culturale e linguistica all’estero. Ora è arrivata la buona notizia ma ci sono voluti più di quattro anni! La pazienza è la virtù dei forti!
Allo stesso modo, il 18 giugno scorso, è stata approvata, in maniera trasversale, nelle Commissioni riunite Affari costituzionali ed esteri, la risoluzione, a mia prima firma, per la carta di identità elettronica anche all’estero. In particolare, tale risoluzione ha impegnato il Governo a portare a conclusione il piano operativo che consente di estendere le procedure di realizzazione della carta di identità elettronica e del sistema SPID ai cittadini italiani residenti all’estero, con riferimento sia ai cittadini italiani residenti nei paesi Ue che a quelli residenti nei paesi extra Ue e iscritti all’AIRE.
Appresa tale notizia, molti mi hanno chiesto quando potranno andare a fare la carta di identità elettronica al consolato di riferimento. Una risposta che non so dare perché, come avete visto, se per porre in essere il dettato di una legge ci mettono 4 anni, non so quanto tempo prenderanno per attuare una risoluzione che chiede anche le risorse necessarie affinché i consolati italiani all’estero possano emettere la CIE anche nei paesi extra-Ue.
Sono richieste che tendono a mettere su un piano di parità i residenti all’estero con i cittadini residenti sul territorio nazionale in termini di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione: spero che non ci vorranno altri 4 anni! In fondo le tecnologie informatiche sono lì e non richiedono tutto questo tempo per essere adoperate, ci vuole solo la buona volontà politica e un po’ di considerazione anche per chi vive all’estero, del resto, come diceva il Presidente Ciampi, «Gli italiani nel mondo costituiscono parte integrante di questa Nazione. Sono una cosa sola con l’Italia».
Facciamo in modo che si sentano veramente una cosa sola anche garantendo loro il diritto a usufruire di servizi al passo con i tempi!”
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