Ruolo dell’Ansa nella diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo

È durata poco più di mezz’ora l’audizione del vice direttore dell’area internazionale dell’Ansa Stefano Polli, sentito ieri dal Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero e dalla Commissione Cultura del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato di diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo.

Ad introdurre i lavori il presidente del Cqie, Claudio Micheloni (Pd) che ha sottolineato l’importanza del “ruolo dell’Ansa nella diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, che spesso significa anche, a mio avviso, promuovere l’economia nazionale”.
Un ruolo rivendicato da Polli, che ha poi rilevato “una certa debolezza nel sistema Paese”, a suo giudizio “non paragonabile con i modelli tedeschi, francesi e spagnoli”. Stati, ha aggiunto, “in cui sono presenti grandi agenzie nazionali con uffici in tutto il mondo, considerate le colonne portanti dei rispettivi sistemi informativi”. In Italia, invece, vie una “sorta di anomalia”, tenuto conto che “sono presenti molte agenzie, delle quali comunque l’Ansa è la più grande ed è l’unica ad avere una diffusione capillare in circa 70 Paesi avvalendosi della collaborazione di più di 300 giornalisti italiani e di altrettanti collaboratori italiani e locali, assicurando l’informazione in sei lingue”.

Dopo aver riepilogato i presidi territoriali dell’Ansa nel mondo, Polli ha ricordato che “oltre al sito generalista in italiano, esistono siti geografici ad hoc tra cui Ansa Latina, Ansa Brasil, Ansa English, Ansa Europa, Ansa Nuova Europa e ANSAMED”, fornendo anche dati sulla struttura dell’Agenzia, che riepilogherà in una documentazione che consegnerà ai senatori.
L’Ansa, ha detto ancora Polli, “ottiene importanti riconoscimenti dalle istituzioni locali e costituisce un punto di riferimento per gli scambi culturali ed economici, intrattenendo rapporti anche con le Camere di commercio e gli istituti di cultura. Malgrado i buoni rapporti con le ambasciate ed uno stretto collegamento con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, credo che potrebbe maggiormente essere sviluppata la presenza dell’Ansa nel mondo attraverso una cooperazione più intensa con le varie istituzioni italiane presenti all’estero”.

Dopo l’intervento di Polli, si è aperto un breve dibattito durante il quale il senatore Liuzzi (CoR) riallacciandosi alle ultime considerazioni del vicedirettore ha sottolineato come “il coordinamento tra le Istituzioni rappresentative del brand “Italia” all’estero potrebbe portare ulteriori vantaggi, anche economici”. Il senatore ha quindi chiesto “se l’Agenzia abbia un progetto di maggiore penetrazione globale e quali sarebbero le eventuali difficoltà nella sua attuazione”. Nel richiamare poi i compiti specifici dell’Ansa, Liuzzi ha sostenuto che essa “possa costituire un valido strumento per l’affermazione all’estero della cultura, della lingua e dell’economia italiane, favorendo al contempo anche le altre culture”.

Anche la senatrice Montevecchi (M5S) ha voluto sapere “se vi siano difficoltà di dialogo con gli altri soggetti istituzionali, e come potrebbero eventualmente essere superate. Credo – ha aggiunto – che, sebbene gli obiettivi dell’indagine conoscitiva siano incentrati sulla diffusione della cultura e della lingua italiana, occorra non tener conto delle esigenze di promozione dell’imprenditoria e delle start up nazionali”. Infine, Montevecchi ha chiesto a Polli “se sussistano relazioni anche con le università e i dipartimenti, nonché con gli istituti di cultura, tenuto conto che in quei contesti possono essere avviate iniziative culturali interessanti”.

Dopo aver sostenuto che “per i cittadini italiani lo strumento principale è rappresentato dal sito web dell’Agenzia”, il senatore Petrocelli (M5S) ha chiesto a Polli come si strutturano i siti “geograficamente orientati”.
Micheloni, dal canto suo, ha sollecitato “la trasmissione di ulteriore documentazione in merito ad eventuali proposte concrete”, sostenendo che “la promozione della lingua e della cultura italiana sia stimolata dalla capacità di ricreare un interesse all’italianità nelle altre lingue. In tale contesto, l’Ansa potrebbe giocare un ruolo determinante per valorizzare, in altre lingue, ciò che accade in Italia”.
Nella sua replica, Polli ha individuato “un aspetto comune nel cambiamento dell’informazione, che consente oggi di realizzare maggiori sinergie. Oggi, a differenza del passato, gli stessi siti dedicano metà dello spazio alla componente giornalistica e la restante metà ad argomenti nuovi”. Accennato allo statuto dell’Agenzia, il vicedirettore ha spiegato che “i siti geografici raggiungono milioni di persone e riguardano aspetti specifici, non essendoci un sito in inglese dedicato alle notizie di tutto il mondo”.

“Condivido le affermazioni del Presidente Micheloni secondo cui per esportare la cultura italiana occorre uno scatto culturale; in tale contesto, il sito ANSAMED costituisce un rilevante strumento di dialogo”, ha aggiunto. “Credo tuttavia che tali mezzi potrebbero essere sfruttati maggiormente e che potrebbero essere instaurate relazioni più forti con le università, le istituzioni economiche e culturali”.
Quanto ai siti “orientati” Polli ha spiegato che “non esiste un’unica linea editoriale per tutti, tenuto conto che essi hanno diverse redazioni e differenti strutture, avvalendosi anche di giornalisti locali. Ci sono anche canali verticali, ossia siti specializzati in particolari argomenti”.
Dopo aver ricordato la presenza storica dell’Ansa, Polli ha ribadito che “i rapporti con il Dicastero degli esteri sono molto buoni”, auspicando “che le aziende italiane sfruttino di più i siti dell’Ansa in modo da utilizzarne tutte le potenzialità”.

Infine, Polli ha informato i senatori su un accordo siglato lunedì 16 maggio tra Ansa e Agenzia Nuova Cina, perché “è prioritario intrattenere rapporti con tali Paesi, purché vi sia una certa prudenza. L’accordo in questione rappresenta un primo passo per uno scambio di informazioni in vista di futuri accordi per la multimedialità, e potrebbe costituire un punto di partenza per una maggiore penetrazione economica delle aziende che vogliono investire in Cina”. (aise)

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