A rischio chiusura oltre 300 corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera

Gli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana hanno ricevuto negli ultimi giorni le comunicazioni con l’ammontare dei contributi ministeriali per l’anno 2016. Come si temeva, il MAECI ha operato pesanti tagli ai contributi ministeriali. I tagli in Svizzera ammontano mediamente al 13% rispetto all’anno precedente, con punte del 20%.

I tagli giungono solo pochi mesi dopo che gli enti hanno rilevato quasi 250 corsi rimasti scoperti a seguito della soppressione di 29 cattedre ministeriali. Le conseguenze sul sistema corsi in Svizzera sono drammatiche: a partire dall’estate 2016 saranno soppressi oltre 300 corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera con oltre 3000 alunni che perderanno la possibilità di continuare i loro studi di italiano. Inevitabili anche decine di licenziamenti di docenti assunti in loco che da anni insegnano con professionalità ed entusiasmo nei corsi. Incalcolabile infine, il danno di immagine nei confronti delle autorità locali e la perdita di credibilità dello Stato italiano nei confronti della collettività.

Il Coordinamento degli enti gestori in Svizzera lancia un ultimo urgente appello al Governo, alle forze politiche, agli eletti all’estero e a tutti i rappresentanti della collettività ad adoperarsi affinché la dotazione del Capitolo 3153 sia subito ripristinata e adeguata al numero reale di corsi offerti. È il momento di dimostrare con i fatti, e non solo a parole, che la promozione culturale e la diffusione linguistica rappresentano degli obiettivi prioritari per il Paese. Il tempo stringe: entro maggio dovrà essere completata la pianificazione dell’anno scolastico 2016/2017.

Di Roger Nesti – coordinatore Fondazione FOPRAS

 

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