Garavini (Pd) – Decreto crescita: un titolo altisonante per nascondere la pochezza del provvedimento

“Altro che crescita. Questo decreto, tanto sbandierato dalla maggioranza gialloverde, produce seri danni alla nostra economia. Perché con l’introduzione di diversi dettagli normativi lede la credibilità del paese e disincentiva dall’investire in Italia, come già si vede dalla preannunciata chiusura dell’Ilva di Taranto da parte dell’attuale investitore ArcelorMittal, proprio a seguito di quanto deliberato nel decreto. Il provvedimento tra l’altro stanzia cifre irrisorie per sostenere la crescita: appena 400 milioni di euro. Praticamente nulla, rispetto ad una disoccupazione crescente, ad una esplosione della cassa integrazione e ad un continuo esodo di giovani talenti dall’Italia”.

“Unico aspetto positivo nel provvedimento è la riconferma di alcuni interventi da noi precedentemente introdotti. Come la previsione di benefici fiscali per chi rientra dall’estero. Peccato che questa maggioranza abbia deciso che entreranno in vigore solamente dal 2020. E non da subito, come chiedevamo noi democratici con i nostri emendamenti. Una decisione miope, che penalizza i tanti connazionali che stanno rientrando in questi mesi, a seguito della Brexit, ad esempio”.

“Il Governo è poi stato sordo rispetto alla nostra richiesta PD di abolire l’IMU per tutti gli italiani all’estero. Nonostante l’attuale maggioranza abbia esteso l’esenzione di Imu e Tasi a tutta una serie di nuovi soggetti, si è rifiutata di includere tra questi gli italiani nel mondo, come proponevamo invece in un nostro emendamento PD. Il Governo non perde occasione per confermare la sua chiara volontà di penalizzare i connazionali all’estero”. È quanto dichiara la Senatrice Pd Garavini, in occasione del voto al Senato sul decreto crescita.

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