Nardi – Due “no” ed un “si” il prossimo 25 novembre

Ci stiamo avvicinando velocemente al 25 novembre (tuttavia in Svizzera, al più tardi tre settimane prima del giorno della votazione, si può già esprimere il voto per posta) giorno in cui il popolo svizzero sarà chiamato al voto su tre argomenti: Iniziativa sull’autodeterminazione, ovvero “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri”; la modifica della Legge Federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA) che permetterà all’Assicurazione Invalidità ed alla SUVA di poter sorvegliare con degli investigatori i propri assicurati al beneficio di prestazioni (indennità giornaliere, rendite); Iniziativa “Per la dignità degli animali da reddito agricolo, meglio conosciuta come quella per evitare alle vacche il taglio delle corna

Tre votazioni che interessano, ovviamente, non solo quanti potranno far valere il loro diritto di voto, i cittadini elvetici, bensì anche tutti gli immigrati che vivono in questo Paese e che, pertanto, pur non avendo il diritto di voto, debbono comunque sottostare alle leggi svizzere ed anche avvalersene per farsi riconoscere i propri diritti. Immigrati che, secondo l’ Ufficio Federale di Statistica, nel 2017, erano ben 2.126.400 di cui 317.300 italiani (escluso i doppi cittadini che complessivamente, tra la popolazione elvetica di età superiore ai 15 anni, sono il 17%!).

Tuttavia delle tre votazioni quella che sicuramente è da ritenersi la più importante e pericolosa, per le conseguenze che porterebbe la sua accettazione, è l’iniziativa sull’autodeterminazione, promossa dalla solita UDC, terrorizzata da sempre da qualsiasi cosa che non sia “svizzero doc”. Una iniziativa che farebbe prevalere unicamente il diritto elvetico e quindi il giudizio di un Tribunale della Confederazione in una controversia internazionale. Così che un “si” a questa iniziativa metterebbe in discussione migliaia di trattati internazionali (su materie che, per esempio, vanno dal commercio alla sicurezza sociale, dalla stessa cooperazione tra corpi di polizia alla difesa dei diritti umani) firmati liberamente dalla Confederazione, tra cui gli stessi accordi bilaterali con l’Unione Europea. Ovvero un tema che, quindi, sta particolarmente a cuore agli immigrati originari dai Paesi dell’UE (come gli italiani) e dell’Area di libero scambio, complessivamente 1.401.100 persone che, pertanto, non possono non fare il tifo che per una vittoria del “no”.

Naturalmente anche la votazione sulla modifica della Legge Federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali non é da sottovalutare poiché autorizzare con una legge federale lo spionaggio degli assicurati da parte delle Assicurazioni (oggi l’AI e la SUVA, domani – perché no – pure le Casse malati, gli Istituti di previdenza professionale e le tante compagnie di assicurazione) metterebbe a repentaglio il diritto alla privacy delle persone per cui la legittima lotta agli eventuali abusi degli assicurati dovrà essere portata avanti con altri mezzi meno invadenti della sfera privata degli assicurati-cittadini, già oggi messa a dura prova dall’onnipresente Grande Fratello elettronico. Quindi, anche in questo caso, riteniamo che sia giusto tifare per la vittoria del “no”.

Infine abbiamo l’Iniziativa per la dignità degli animali da reddito agricolo, ovvero quello del taglio delle corna alle mucche. Un problema questo che soprattutto appassiona, da un lato, i soli contadini (per avere più spazio nelle stalle) e, dall’altro, gli animalisti che difendono, a prescindere, tutti gli animali e quindi anche le vacche. Mentre a noi, abituati da sempre a collegare mentalmente le corna ai bovini, dispiacerebbe perdere questa certezza che ci portiamo dietro fin dall’infanzia e non comprendiamo perché i contadini elvetici, già foraggiati abbondantemente dai sussidi pubblici (tasse dei contribuenti), non debbano risolvere altrimenti questo loro problema, magari diminuendo il numero di vacche oppure aumentando lo spazio della stalla. Ergo, in questo caso, tifiamo per un bel “si” sostenendo l’iniziativa degli animalisti.

E, così, fanno due “no” ed un “si” per i quali auspichiamo che si esprimerà l’elettorato elvetico e tiferà la comunità italiana (e non solo) il prossimo 25 novembre!

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