Riorganizzazione dell’Inps

Con una Determinazione di fine luglio il Presidente dell’Inps Tito Boeri ha inopinatamente eliminato la Direzione delle Convenzioni Internazionali ed ha accorpato le sue funzioni nella Direzione Centrale Pensioni. Quali saranno le conseguenze di questa inattesa e forse indecifrabile decisione sui diritti socio-previdenziali dei lavoratori emigrati e migranti (visto che il fenomeno dell’emigrazione ha ripreso da alcuni anni di intensità) lo sapremo nei prossimi mesi quando dovrà essere attuato il nuovo ordinamento delle funzioni centrali e territoriali dell’Inps.

La profonda riorganizzazione dell’Inps stabilita ed illustrata nella Determinazione n. 110 del 28 luglio scorso, ha l’obiettivo di razionalizzare le strutture organizzative dell’Istituto previdenziale rendendole, secondo gli auspici del Presidente Tito Boeri, più efficienti e più vicine ai cittadini. Da 33 direzioni centrali si passerà a 14 mentre quelle sul territorio vengono aumentate passando da 15 a 22; tra le direzioni eliminate c’è anche quella delle Convenzioni internazionali, che si ricorderà era stata ripristinata da poco tempo…

La filosofia del nuovo ordinamento, caratterizzato dall’accorpamento di molte attuali direzioni, è quella di creare demarcazioni di competenze più marcate rispetto alla precedente struttura e promuovere sinergie per il collegamento orizzontale tra le diverse direzioni, spingendo per “il superamento di prassi consolidate in cui ogni direzione agisce per conto proprio”. Teoricamente quindi l’accorpamento della Direzione delle Convenzioni Internazionali nella più ampia Direzione Centrale Pensioni dovrebbe servire a rendere il servizio per i nostri connazionali più efficiente, più governabile e più veloce. E’ previsto, nell’ambito di una ristrutturazione molto articolata, anche un rafforzamento delle competenze della Direzione Studi e Ricerche che ingloberà alcune delle funzioni svolte attualmente dalla Direzione Convenzioni Internazionali assicurando i rapporti anche con organismi internazionali per lo scambio di informazioni, analisi e rilevazioni sui regimI welfare. Il mondo dell’emigrazione si dovrà quindi confrontare nel prossimo futuro con la Direzione Centrale Pensioni per tutte le attività connesse alla gestione delle posizioni assicurative e all’erogazione delle prestazioni pensionistiche in regime di convenzione internazionale ed europeo. La Direzione Centrale Pensioni eseguirà inoltre il monitoraggio e predisporrà le previsioni dell’andamento pensionistico anche in regime di convenzione internazionale e dei flussi migratori, in raccordo con il coordinamento Generale Statistico Attuariale ed analizzerà le modifiche normative in materia di posizione assicurativa e prestazioni pensionistiche anche in regime di convenzioni internazionali, predisponendo la stesura di messaggi e circolari.

E’ forse prematuro esprimere un giudizio informato. Alcune perplessità si possono tuttavia sollevare: a) in particolare si evince dal nuovo ordinamento che le strutture territoriali saranno rafforzate nel numero, nelle competenze e nelle funzioni, ma ciò vale tuttavia solo per il territorio italiano e non per l’estero dove non esistono sedi e strutture Inps; b) patronati e assicurati hanno ora un rapporto diretto con la Direzione Convenzioni Internazionali che assicura un dialogo, uno scambio di informazioni, un contatto – anche umano –, una dinamica operativa, che forse non saranno garantiti da una Direzione Centrale che verosimilmente convoglierà attività, rapporti ed interessi in settori considerati più strategici di quello delle Convenzioni Internazionali; c) è reale il rischio che l’accorpamento delle Convenzioni nella più ampia e dispersiva Direzione Centrale Pensioni  disperda anche il patrimonio di conoscenze e competenze acquisito finora in una materia molto particolare e difficile; d) come saranno gestiti in futuro i rapporti con gli enti previdenziali dei Paesi con i quali l’Italia ha stipulato le Convenzioni e con le istituzioni della stessa Unione Europea visto che verranno a mancare i riferimenti certi e consolidati nella struttura dell’Inps?

Insomma sono questi alcuni dubbi e scetticismi che ci premureremo di rappresentare al Governo, al Ministero del Lavoro e all’Inps nelle prossime settimane, quando prenderà forma il nuovo ordinamento dell’Inps e saranno prese le decisioni che dovranno modellare la nuova struttura di tutela e somministrazione di diritti, servizi, informazioni, prestazioni, a favore dei cittadini italiani residenti all’estero.

On. Marco Fedi e On. Fabio Porta

Scopri di più da L'altraitalia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading