Ricercatori italiani premiati a Helsinki

Si chiamano Paola Piomboni e Fulvio Zullo i due ricercatori italiani premiati per i loro studi nel campo della ricerca sulla fertilità con il Grant for Fertility Innovation 2016 (GFI) al trentaduesimo Congresso ESHRE, la Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia, che si è svolto ad Helsinki il 5 luglio scorso.

A darne notizia, oggi, è proprio la European Society of Human Reproduction and Embryology spiegando che il tema dell’ultimo congress era appunto come aumentare le possibilità di avere un bambino per le coppie che hanno difficoltà ad avere figli.

Il premio internazionale viene consegnato ai ricercatori che ogni anno presentano i più innovativi progetti di ricerca nel campo della fertilità. In palio ci sono 1,5 milioni di euro messi a disposizione da Merck, azienda leader del settore farmaceutico.
In sette anni il premio ha finanziato con 11 milioni di euro 147 progetti in 17 paesi del mondo.

In questa edizione del GFI sono stati premiati in tutto sei ricercatori – due cinesi, un americano, una irlandese e due italiani – per i loro progetti, perché rappresentano soluzioni concrete per il miglioramento dei risultati delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).

I progetti dei due italiani, Paola Piomboni, associata di Biologia Applicata al Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo dell’Università di Siena, e Fulvio Zullo, ordinario di Ostetricia e Ginecologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, puntano su elementi diversi – la periostina (una proteina) per il progetto di Zullo mentre gli esosomi (piccole vescicole rilasciate dall’endometrio) per quello di Piomboni – ma con lo stesso obiettivo: individuare il momento giusto per impiantare l’embrione ed avere maggiori possibilità di una gravidanza.

(aise)

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