Difendere la lingua e la cultura italiana in Ontario

L’On. Francesca La Marca ha partecipato il 31 maggio all’incontro pubblico di consultazione promosso dallo York Catholic School Board sul ventilato ridimensionamento del programma di insegnamento delle lingue straniere in Ontario, che comporterebbe la soppressione di 400 corsi di italiano integrati in 23 scuole locali, soprattutto di livello primario, oggi frequentati da circa 8.500 studenti. Alla presenza di circa 60 rappresentanti della comunità, della “Madame Chair” e dei “Trustees” dell’ente, si sono susseguiti nel dibattito 14 interventi, tra i quali l’Ambasciatore d’Italia Gian Lorenzo Cornado, lo storico animatore del Centro Scuola e Cultura Alberto Di Giovanni, l’attuale dirigente del Centro Scuola Prof. Domenico Servello, il Prof. Luca Buiani, Lead Instructor dell’International Languages Program, il Prof. Giuseppe Cafiso, ex docente e segretario del circolo del Pd di Toronto e altri protagonisti della vita culturale della comunità.

Gli interventi, nel loro complesso, hanno consentito di toccare con mano, per la loro qualità e lo spirito di partecipazione, la convinzione e la determinazione con cui la nostra comunità difende uno dei tratti essenziali della sua identità culturale e il diritto dei nostri connazionali di avere, in quanto cittadini di uno stato multiculturale come il Canada, la tutela della loro cultura d’origine,risorsa preziosa anche per il presente.

L’On. La Marca è stata chiamata ad intervenire per prima. Nel suo appassionato e apprezzato contributo, dopo avere precisato che parlava come unica eletta italo-canadese presente nel Parlamento italiano in rappresentanza delle comunità del Nord e Centro America, ha cercato di compiere una sintesi di motivi legati alla sua esperienza personale, ai suoi studi linguistici di livello universitario e specialistico e alle sue attuali responsabilità istituzionali.

“Offrire corsi di lingua italiana a classi di studenti, come finora si è fatto – ha affermato la parlamentare – è prima di tutto e soprattutto un segno di rispetto verso generazioni di persone che qui immigrate alcuni decenni orsono, hanno contribuito in modo decisivo allo sviluppo di questo Paese” Sarebbe veramente paradossale, ha aggiunto l’Onorevole La Marca, che ragazzi originari di lontani Paesi, come il Giappone e la Corea, continuassero ad accedere per l’impegno dei loro governi allo studio della nostra lingua, che è una, se non la più diffusa come lingua straniera a livello popolare, e questa possibilità fosse negata ai discendenti degli immigrati dall’Italia.

“Non c’è alcun dubbio che la lingua sia per una comunità etnico-culturale l’elemento più definito e profondo della sua identità. Se io stesso non avessi parlato italiano, non avrei potuto cogliere tante sfumature della mia cultura di italo-canadese. Privare dei giovani in formazione della loro lingua di origine, significa privarli del più importante fattore della loro identità”.

Dopo avere ricordato che non è la stessa cosa studiare la lingua di origine nelle prime fasi di formazione, quando è più alta la ricettività mentale della persona, o studiarla in fasi successive dell’esistenza e avere sottolineato che lo studio della lingua materna, secondo le teorie più accreditate, facilita anche l’apprendimento delle altre lingue, comprese quelle nazionali, la parlamentare ha fatto cenno alle iniziative da lei immediatamente assunte in sede istituzionale.

La Marca, infatti, appena appresa la notizia del possibile taglio dei corsi di lingua, ha scritto al Direttore generale per gli italiani all’estero, Ambasciatore Cristina Ravaglia, per chiedere all’amministrazione di intervenire con tutti gli strumenti a disposizione per scongiurare tale eventualità. Ella, inoltre, ha presentato in Commissione Esteri un’interrogazione urgente, calendarizzata per il 9 giugno, chiedendo al Ministro degli Esteri di intervenire presso le autorità civili e scolastiche canadesi al fine di trovare diverse soluzioni alle difficoltà dell’ente scolastico e di avviare uno specifico confronto tra i rappresentanti dei due Paesi in merito a questa delicata situazione.

Alla luce delle considerazioni espresse e delle iniziative intraprese, l’On. La Marca ha concluso invitando i responsabili dell’ente a individuare soluzioni alternative rispetto ai tagli annunciati o, in via subordinata, a sospendere la decisione in attesa degli esiti del confronto istituzionale.

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