Assistenza sanitaria in Italia per i pensionati svizzeri

Risolto il problema solo per i frontalieri!

Come ormai noto, da tempo stiamo cercando, come UIM, di risolvere il problema dell’assistenza sanitaria in Italia per gli ex emigrati italiani in Svizzera che, una volta al beneficio di una rendita dell’AVS-AI, sono rientrati in Italia per godersi in patria gli anni del pensionamento (da notare, con la rendita AVS-AI tassata in Italia!). Ex emigrati che poi, da circa un anno, si trovano di fronte al dilemma – posto loro dalla ASL competente territorialmente – se restare assicurati contro le malattie con una Cassa malati elvetica (versando mensilmente il relativo premio, con il costo supplementare che comporta il pagamento dall’Italia e usufruendo, peraltro, dell’assistenza sanitaria in Italia e non in Svizzera), oppure assicurarsi volontariamente con il SSN italiano pagando un contributo annuo pari al 7,5% del reddito. Ovvero una discriminazione bella e buona rispetto a tutti gli altri pensionati italiani che, invece, sono assicurati con il SSN attraverso la fiscalità.

Dopo aver fatto sollevare il problema anche in parlamento da alcuni deputati, recentemente, con una lettera aperta, abbiamo investito della questione anche il Capo del governo ed i Ministri della Salute e del MEF.

Ebbene, è proprio notizia di questi giorni che alcuni deputati lombardi del Partito Democratico sono riusciti a risolvere parzialmente il problema. Si, parzialmente, poiché il problema è stato risolto da parte del Ministero della Salute italiano (con una sua circolare esplicativa indirizzata ai Direttori Generali degli Assessorati alla sanità delle Regioni italiane) solo per i lavoratori frontalieri impiegati nei Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese e per gli ex lavoratori frontalieri oggi titolari di una pensione svizzera. Infatti tutti loro – ma solo loro – potranno, finalmente, usufruire dell’assistenza sanitaria da parte del Servizio Sanitario Nazionale italiano senza dover versare alcun contributo annuale poiché è stato riconosciuto il loro legame fiscale con lo Stato italiano attraverso il ristorno in Italia di una parte delle tasse versate in Svizzera. Ovviamente non possiamo che felicitarci per questo importante risultato ottenuto dai deputati del PD. Tuttavia non possiamo far altro che registrare che niente si è, invece, ottenuto per tutti gli altri ex emigrati italiani in Svizzera, pur titolari di una rendita dell’AVS-AI per la quale, ripetiamo, versano le tasse in Italia!

Quindi una discriminazione che perdura ancora tra pensionati italiani e che ora ci sarà anche tra gli stessi ex lavoratori emigrati in Svizzera. Discriminazioni incredibili ed insopportabili per centinaia di migliaia di pensionati italiani, ex emigrati in Svizzera. Discriminazioni che, per un atto di giustizia, auspichiamo possano essere risolte al più presto!

Dino Nardi, Coordinatore UIM per l’Europa.

Zurigo, 11 marzo 2016

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